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Perché il personaggio Mei di Overwatch è diventato un simbolo delle proteste di Hong Kong

I videogiochi diventano anche arma politica: a seguito del ban di Chung “Blitzchung” Ng Wai da parte di Blizzard dopo essersi schierato a favore dei manifestanti di Hong Kong, nel mondo virtuale è nato un movimento che ha come simbolo Mei, personaggio cinese di Overwatch che incarna lo spirito della protesta.
A cura di Lorena Rao
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mei overwatch

I videogiochi continuano ad avere un richiamo importante nelle proteste di Hong Kong contro il governo cinese. Dopo il recente caso di Chung “Blitzchung” Ng Wai, giocatore professionista di Hearthstone che si è schierato apertamente con i manifestanti e per questo sospeso da Blizzard, i giocatori di tutto il mondo hanno dato origine a un movimento per far sì che i giochi dell'azienda americana vengano boicottati e bannati in Cina. Simbolo di queste proteste virtuali è Mei, personaggio di Overwatch, che non a caso è uno dei titoli di punta della sopramenzionata Blizzard.

Chi è Mei di Overwatch

Nel gioco, Mei-Ling Zhou è una scienziata cinese di 31 anni, impegnata nella lotta contro il cambiamento climatico. È l'unica sopravvissuta di un team di ricerca, dopo essere rimasta ibernata per lungo tempo in seguito a una tempesta artica. Pur essendo rimasta da sola, decide di continuare la sua lotta per ripristinare condizioni climatiche favorevoli, grazie all'uso del suo inseparabile computer in grado di manipolare il clima a fin di bene.

Come anticipato sopra, Mei fa parte della schiera di personaggi di Overwatch, uno degli sparatutto online più popolari degli ultimi anni sviluppato proprio da Blizzard. Con i fatti di Hong Kong, sono apparse sempre più fanart (illustrazioni fatte da appassionati) e immagini che ritraggono la scienziata indossare una mascherina – oggetto-simbolo delle proteste – e sorreggere cartelloni con la scritta "Free Hong Kong" o altri slogan pacifisti.

Si tratta di un'iconografia attenta e molto eloquente, poiché mostrare il personaggio di origine cinese manifestare per la democrazia ha lo scopo ultimo di portare al bando i titoli Blizzard in Cina, che non accetterebbe la diffusione di ideologie liberali attraverso i media (a tal proposito, pure South Park è stato bandito). Ciò rappresenterebbe un grave rischio per l'azienda, dato che perderebbe un grosso bacino di pubblico. Attualmente, infatti, la Cina rappresenta uno dei maggiori mercati videoludici, insieme agli Stati Uniti.

Le immagini di Mei sono state diffuse su Twitter con l'hashtag #BoycottBlizzard e tra i post di Reddit, il portale più influente per capire i sentimenti generali delle community videoludiche . Vi è inoltre il caso di un utente che ha modificato un corto su Mei per farlo sembrare un video di protesta. Insomma, accanto alle manifestazioni nelle piazze, i videogiocatori partecipano attivamente alle questioni internazionali, con lo scopo di influenzare la politica delle major della game industry.

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