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Perché l’Antitrust ha avviato un’istruttoria su Apple e Amazon

Al centro dell’istruttoria avviata dall’autorità garante della concorrenza e del mercato c’è la commercializzazione dei prodotti Apple e degli accessori audio a marchio Beats. L’Antitrust vuole sapere se l’azienda, d’accordo con Amazon, abbia agito per ostacolare la concorrenza nella vendita di questi prodotti.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Apple e Amazon potrebbero aver agito di comune accordo per ostacolare la concorrenza nella vendita su Amazon dei prodotti della casa di Cupertino e delle cuffie audio a marchio Beats: è l'ipotesi alla base di una istruttoria aperta dall'Antitrust a carico delle due multinazionali statunitensi. Ad annunciarlo è stato un comunicato emesso dallo stesso garante della concorrenza e del mercato, con il quale si apprende anche che per effettuare i dovuti accertamenti i funzionari dell'Autorità "hanno svolto ispezioni nelle sedi delle società Amazon Italia Services S.r.l. e Apple Italia S.r.l".

L'accordo contestato

L'azione intrapresa dall'Antitrust si basa su un esposto del 2019, nel quale un rivenditore di prodotti di elettronica ha denunciato per primo la natura potenzialmente illecita di un accordo commerciale intercorso tra Apple e Amazon nel 2018: in base all'intesa, Amazon si è impegnata a rimuovere dal proprio marketplace tutti i venditori non appartenenti al programma di distribuzione ufficiale Apple, nonostante questi negozi acquistassero legalmente i prodotti all'ingrosso dal colosso californiano per rivenderli al dettaglio.

Le ragioni dell'Antitrust

Il motivo per cui il garante nostrano desidera vedere chiaro nella vicenda è che Apple e Amazon non sono semplicemente un produttore di dispositivi e una piattaforma online che permette ai negozi di vendere la propria merce, ma svolgono anche il ruolo di venditori al dettaglio. In questa mansione competono direttamente con le realtà ostacolate dal loro accordo, e potrebbero aver agito proprio con questo scopo. Tagliare fuori i negozi indipendenti dalla presenza sul marketplace di Amazon equivale a limitare il numero di esercizi commerciali che possono vendere i prodotti Apple e Beats sulla piattaforma di ecommerce più frequentata del Paese.

Con le sue indagini l'Autorità desidera verificare se questo possa aver avuto degli effetti sul prezzo dei dispositivi in oggetto, che solitamente con meno rivenditori a farsi concorrenza tra loro sono destinati a rimanere più costosi più a lungo. Il procedimento è però appena agli inizi; dovrà chiudersi entro il 30 novembre 2021, ma anche se potrebbe giungere a conclusione molto prima è ancora presto per sapere dove porterà.

Nella notte sono stati inviati i commenti da parte delle due aziende. Amazon ha commentato: "Stiamo offrendo la massima collaborazione all’Autorità". Apple ha invece spiegato: "la sicurezza dei nostri clienti è la nostra prima priorità e i nostri team lavorano costantemente con le forze dell'ordine, i rivenditori e i siti di e-commerce di tutto il mondo per eliminare dal mercato i prodotti contraffatti. Lavoriamo con Amazon per proteggere i nostri clienti dai prodotti contraffatti e per garantire che ricevano un prodotto Apple genuino.
Abbracciamo la concorrenza in ogni fase, perché crediamo che ci spinga a fornire risultati ancora migliori e osserviamo la legge in tutto ciò che facciamo. Non vediamo l'ora di condividere i fatti con l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”.

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