Più di 19.000 dipendenti Amazon si sono ammalati di coronavirus
Sono più di 19.000 i lavoratori Amazon che hanno contratto il coronavirus fino ad ora. Lo ha affermato la stessa Amazon rilasciando per la prima volta dopo numerose richieste i dati sui contagi relativi alla sua forza lavoro nei soli Stati Uniti. Il numero preciso, 19.816, i rappresenta l'1,44 percento del totale che nei mesi del lockdown ha continuato instancabilmente a lavorare facendo crescere i profitti dell'azienda anche nel corso della crisi sanitaria ed economica più minacciosa degli ultimi decenni.
Il numero non deve far pensare che tutti i dipendenti che hanno contratto la malattia lo abbiano fatto lavorando in azienda: del resto la natura stessa di Covid-19 nella maggior parte dei casi rende impossibile tracciare con precisione assoluta l'origine e la causa di un contagio. È un dato di fatto però che i lavoratori della multinazionale abbiano continuato a lavorare anche mentre il resto del mondo — Stati Uniti compresi — rispettava un rigido regime di isolamento domestico.
Profitti record
Anzi: nei mesi più critici della pandemia Amazon ha lavorato anche più del previsto, dal momento che le persone in isolamento erano impossibilitate a fare acquisti recandosi fisicamente nei negozi. Tra marzo e aprile il gruppo ha assunto 175.000 dipendenti, e nel secondo trimestre dell'anno i suoi guadagni netti sono raddoppiati — da 2,6 a 5,2 miliardi di dollari — rispetto a quelli fatti registrare nello stesso periodo del 2019, quando coronavirus era ancora una parola sconosciuta ai più.
I rischi per i lavoratori
Lavorare a ritmo continuo nei magazzini, recarsi tutti i giorni sul posto di lavoro e consegnare merce a decine di persone ogni giorno può insomma aver contribuito a diffondere il contagio tra i dipendenti e le loro famiglie, il tutto nonostante gli sforzi messi in campo dalla stessa Amazon per limitare il contagio. A questo riguardo il gruppo ha affermato di aver apportato modifiche alle procedure di sicurezza già esistenti in azienda, ma anche di averne introdotte di nuove: distribuzione di mascherine, misurazione della temperatura e procedure di pulizia e disinfezione migliorate sono tra le misure adottate tra le varie sedi, ma per alcuni dei dipendenti non è stato fatto abbastanza.
Le critiche
Nel corso dei mesi non sono mancate le voci di impiegati scontenti del modo in cui Amazon stava proteggendo la sua forza lavoro. le critiche hanno riguardato procedure di pulizia inadeguate e mancanza di distanziamento sociale all'interno di magazzini troppo affollati, mentre in una vera e propria denuncia tre dipendenti hanno accusato il gruppo di nascondersi dietro a un finto rispetto delle regole mentre i lavoratori di fatto "continuano a lavorare a velocità da far girare la testa, anche se questo impedisce loro di distanziarsi, lavarsi le mani e sanificare gli spazi di lavoro".