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Progetto Anthea, l’app che rende più facile il divorzio

Progetto Anthea è un’applicazione per evitare i conflitti e semplificare per quanto possibile il processo di divorzio o separazione e tutte le problematiche che ne derivano, come la gestione dei figli e delle spese.
A cura di Marco Paretti
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Smartphone ansia stress

Un'applicazione per evitare i conflitti e semplificare per quanto possibile il processo di divorzio o separazione e tutte le problematiche che ne derivano, come la gestione dei figli e delle spese. Realizzata dall'avvocato Giovanni Casale, l'applicazione ha trovato una sua prima applicazione con una giovane coppia divorziata con la sentenza n. 2259/2017 del tribunale di Modena. L'idea è quella di far interagire le due parti esclusivamente tramite l'app, in modo da avere "prova ineludibile e incontestabile dalle parti" di ogni comunicazione riguardante i vari aspetti del divorzio e della separazione, soprattutto quando si parla della gestione dei minori.

Nel caso della coppia di Modena, il giudice ha sciolto il matrimonio recependo per la prima volta in Italia le condizioni concordate di adesione al progetto Anthea, definite "nell'interesse della prole" e "non contrarie alla legge". La coppia utilizzerà l'app del Progetto Anthea per tutte le comunicazioni riguardanti i minori coinvolti dal divorzio, con la consapevolezza che tutti questi messaggi potranno diventare prova incontestabile dalle parti in caso di contestazioni. Inoltre, come si legge nella sentenza del giudice, l'eventuale mancato utilizzo dell'app "non potrà essere oggetto di giustificazione alcuna e potrà essere liberamente valutato dal magistrato in caso di decisioni che derivino da atti e procedimenti attivati a seguito di insorta conflittualità tra i genitori successivamente".

Il Progetto Anthea è stato presentato in Parlamento alla commissione bicamerale per l'infanzia e si compone di un'applicazione per smartphone e tablet utilizzabile dalle due parti coinvolte da un divorzio o da una separazione. All'interno di questo software è poi possibile comunicare, scambiarsi informazioni e accedere a diversi servizi, consci del fatto che tutti questi elementi potrebbero essere scaricati e tenuti in considerazioni in tribunale in caso di problematiche. All'interno dell'app è possibile creare anche "eventi", per esempio quando si accompagna un minore ad una lezione, con tanto di feedback e indice di gradimento. L'obiettivo è quello di consentire la comunicazione ai coniugi lontano dai tribunali e di tutelare i minori coinvolti in un divorzio o separazione.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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