Gli smartphone modulari sono ormai realtà e negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un proliferare di questo concetto innovativo e interessante. L'idea di base è molto semplice: lo smartphone è completamente personalizzabile e, di volta in volta, potremo aggiungere o togliere "parti" del telefono per adattarle alla giornata. Potremmo aver bisogno di più batteria ma non della fotocamera, oppure di un processore performance a discapito del modulo bluetooth. Grazie alle enormi possibilità di personalizzazione, gli smartphone modulari rappresentano la naturale evoluzione del settore.
Il primo progetto concreto di device modulare è stato Project Ara di Google, al quale si aggiunge ora il Puzzlephone di Circular Devices, azienda Finlandese. Quello del Puzzlephone è un approccio leggermente differente rispetto a quello di Project Ara, ma non per questo meno interessante.
Se il device di Google punta tutto sulla personalizzazione in base alle singole esigenze e al tipo di operazioni da compiere nel corso della giornata, lo smartphone di Circular Devices vuole offrire la possibilità di cambiare la componentistica quando questa si deteriora, senza per questo dover buttare tutto il dispositivo.
Puzzlephone si divide quindi in tre parti: la spina dorsale, il cuore e il cervello. La prima ospita i componenti primari, tra cui lo schermo LCD, gli altoparlanti e la struttura di base, Il cuore racchiude la batteria e alcune elettroniche e il cervello ospita il processore e la fotocamera.
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In questo modo, nel momento in cui un componente si deteriora (pensate alla batteria), non dovremo per forza di cose buttare l'intero smartphone, ma basterà cambiare la singola parte, nel caso della batteria il cuore. L'azienda – fondata ad Espoo, la stessa città che ha dato i natali a Nokia – è al lavoro sul progetto dal 2013.
Nel breve periodo arriveranno i primi prototipi funzionanti, mentre la commercializzazione dovrebbe avvenire nel 2015 ad un prezzo medio-alto. Inizialmente Puzzlephone utilizzerà una versione personalizzata di Android, ma in futuro gli sviluppatori si riservano la possibilità di utilizzare soluzioni alternative.