Quanto ti costa in bolletta lasciare il condizionatore sempre in standby
Il condizionatore d'aria è un elettrodomestico ormai diffuso in milioni di case per portare refrigerio in estate e in alcuni casi per scaldare l'ambiente durante l'inverno. I suoi consumi lo rendono uno degli elettrodomestici da utilizzare con più parsimonia in ambito domestico, ma quel che non tutti sanno è che questi dispositivi utilizzano corrente elettrica anche quando non soffiano aria. A meno che un interruttore fisico non interrompa loro l'erogazione di corrente, i condizionatori operano 24 ore su 24 in modalità standby, e in questo stato possono consumare parecchio e avere un impatto direttamente misurabile nella bolletta.
A cosa serve lo standby del condizionatore
La modalità standby del condizionatore ha una prima funzione elementare: mantiene in tensione il circuito che alimenta il sistema di ricezione a infrarossi o WiFi, in modo che il gadget possa essere acceso dal telecomando o dagli impianti di domotica; inoltre, nelle unità con display LED o pannelli touch, anche questi elementi contribuiscono al fabbisogno energetico del dispositivo. Il fattore che rischia di pesare di più sui consumi in standby del condizionatore è il sistema che mantiene in temperatura il circuito dello scambio termico durante i mesi invernali, per far sì che la macchina possa partire quando richiesto in modalità di riscaldamento.
Consumi variabili
I consumi variano dunque grandemente da modello a modello, e soprattutto dal periodo dell'anno. Alcune unità hanno un consumo massimo in standby di 2 Watt, mentre altre nei periodi più freddi dell'anno possono arrivare a 80 – il tutto senza tenere conto dell'eventuale presenza di più unità interne o esterne presenti nell'abitazione. L'impatto sulla bolletta annuale può dunque variare da circa 3 euro e mezzo a oltre 130 euro: per avere un'idea più precisa del consumo in standby della propria unità è utile fare riferimento al manuale di istruzioni o contattare il produttore, mentre per ottenere il consumo annuo è sufficiente utilizzare il valore in Watt riportato, moltiplicarlo per 24 (il numero di ore al giorno), poi per 365 (il numero di giorni all'anno) e infine dividerlo per 1.000 (ottenendo un valore in kW) e per il prezzo del kWh praticato dal proprio fornitore.
Per risparmiare sulla bolletta, chi ha la possibilità di farlo può togliere corrente agli impianti quando non vengono utilizzati per lunghi periodi di tempo – da parecchi mesi a semplicemente pochi giorni. In questi casi occorre però assicurarsi di leggere il manuale di istruzioni per capire come procedere una volta che i dispositivi vanno nuovamente accesi: può darsi che il condizionatore vada lasciato in standby per un periodo di tempo di diverse ore prima del primo riutilizzo.