Generalmente per ricaricare la batteria del proprio smartphone è necessario collegarlo alla corrente per circa due ore. E se invece ci volessero solo pochi secondi? Questo scenario potrebbe diventare realtà grazie ad un nuovo nanomateriale chiamato MXene e destinato a sostituire le batterie tradizionali. Il suo segreto? A differenza delle batterie normali, il nuovo materiale è in grado di creare più percorsi per gli ioni, che in questo modo possono muoversi più velocemente attraverso il materiale e, di conseguenza, ricaricare più rapidamente il dispositivo.
La proposta rivoluzionaria sfrutta un materiale bidimensionale chiamato, appunto, MXene, cioè un idrogel spalmato tra ossidi metallici. È altamente conduttivo, in maniera simile al rame o l'alluminio utilizzati nei cavi elettrici, con i quali condivide la capacità di spostare più velocemente gli ioni. Le attuali batterie sono invece lente a causa del ridotto numero di percorsi percorribili dagli ioni dal caricatore al dispositivo. Se si aumenta il numero di questi percorsi, come nel caso del nuovo materiale, la ricarica diventa molto più rapida e si riduce anche a pochi secondi contro oltre due ore di attesa.
Il team di ricerca della Drexel University è al lavoro sui nanomateriali da diverso tempo, ma sempre in campi diversi. Ora, invece, il gruppo si sta concentrando sulla possibile rivoluzione nel campo delle batterie che questi materiali potrebbero generare nei dispositivi che utilizziamo tutti i giorni. Potrebbero passare degli anni prima che MXene venga effettivamente inserito all'interno dei dispositivi presenti sul mercato, ma il fatto che esista un materiale in grado di rivoluzionare il caricamento dei device è promettente viste le attuali limitazioni nel campo della durata delle batterie. Non resta che attendere l'avvento di queste tecnologie per poter finalmente ricaricare lo smartphone in una manciata di secondi.