Questo cubicolo da smart working trasforma le stanze di casa in postazioni di lavoro

Con la pandemia di Covid-19 in molti anche in Italia hanno scoperto per la prima volta cosa fosse lo smart working. I risultati di questo esperimento di massa hanno convinto alcune aziende a mantenere disponibile il lavoro da casa anche dopo il lockdown, ma secondo alcuni ricercatori la natura del coronavirus potrebbe spingere molte altre imprese a riattivare il telelavoro nei prossimi mesi. Ai dipendenti di tutte queste realtà si rivolge Komoru, un micro cubicolo pensato per separare lo spazio dedicato al lavoro da quello casalingo, nelle situazioni in cui i due mondi rischiano di sovrapporsi.
L'idea è venuta a Panasonic, che sotto questo nome ha messo in commercio una scrivania componibile dotata di separatori, che nella forma richiamano esattamente i box presenti negli uffici open space per garantire privacy e quiete ai dipendenti, ma nell'aspetto sono pensati per restituire un po' di calore domestico e integrarsi più facilmente con il resto dell'arredamento di casa. Komoru è pensato per garantire ai lavoratori in smart working uno spazio vitale decisamente esiguo, di appena un metro quadro; d'altro canto l'idea alla base del progetto è che dentro casa la necessità di muoversi possa essere soddisfatta senza troppi problemi semplicemente uscendo dal cubicolo e sgranchendosi le gambe in soggiorno o in cucina.
Quel che offre Komoru è un confine forse labile ma fondamentale da stabilire, tra quel che pertiene al dominio domestico e quel che invece riguarda il lavoro — una distinzione a volte difficile da fare, soprattutto per chi ha lavorato in smart working non stop negli ultimi mesi senza uno studio o una stanza dedicato. Le pareti sono realizzate in legno e ospitano numerosi fori posizionati a distanze regolari, che permettono di appendere portadocumenti, cornici, cuffie, lavagne, piccoli quadri e altri accessori utili a organizzare o rendere più piacevole la giornata di lavoro. L'unico problema è che Komoru per il momento non uscirà dal Giappone: lì Panasonic ha messo in vendita il suo kit componibile all'equivalente di circa 700 euro, mentre per vedere qualcosa di simile anche in occidente occorrerà attendere.