Questo drone volante monoposto costa meno di una Tesla
Il futuro dei veicoli volanti per il trasporto personale si sta facendo sempre più affollato di proposte, anche se la maggior parte di queste non arriveranno sul mercato o si propongono a un pubblico di facoltosi in grado di sborsare centinaia di migliaia di euro per veri e propri aerei personali. Il mezzo presentato in queste ore è leggermente differente: si chiama Jetson One, è un drone volante monoposto che tra le peculiarità vanta un prezzo che parte da meno di 80.000 euro.
Come funziona
Prodotto dalla svedese Jetson Aero, il mezzo è stato presentato ufficialmente pochi giorni fa, e appartiene alla categoria dei VTOL elettrici, ovvero veicoli a decollo e atterraggio in verticale spinti da motori elettrici. Si tratta in sostanza di un grande drone con otto eliche per la propulsione, un sedile per il pilota, i comandi per il trasporto e un telaio in alluminio che oltre a ospitare una batteria agli ioni di litio che dà energia ai motori dovrebbe fornire al pilota una sorta di protezione dagli urti.
I limiti
Il mezzo non è pensato per i lunghi spostamenti: può volare per soli 15 minuti e alla velocità massima di 100 chilometri orari, ovvero per coprire distanze di massimo 25 chilometri. Per il resto il peso da 86 chili e la struttura pieghevole che permettono di ripiegarlo fino a occupare 90 centimetri di larghezza consentono di trasportare il velivolo abbastanza facilmente quando non in uso. Tra i sistemi di sicurezza, oltre alla gabbia di protezione, figurano sensori LiDAR per evitare gli ostacoli sul terreno, un sistema di ridondanza che permette di volare anche se uno dei motori è in avaria e un paracadute balistico che frena la caduta dell'aeromobile nelle situazioni di emergenza.
Nonostante il prezzo più accessibile rispetto a quello di altri velivoli simili, Jetson One non è sicuramente una utilitaria né un mezzo alla portata di tutti — anche perché la disponibilità per il momento è limitata dalle capacità produttive del costruttore. Ad accaparrarsi una unità finora sono state poco più di una dozzina di persone, alcune delle quali dovranno attendere fino al 2023 per poter decollare sul mezzo.