Quotidiani italiani e direttori su Twitter (Report)
Editori e giornalisti stanno facendo i conti con il brusco calo delle vendite dei quotidiani, un fenomeno che si sta manifestando conseguentemente alla possibilità di usufruire di contenuti gratuiti online. Il futuro per la stampa non è roseo e nessuno ha ancora trovato il modello di business adatto al momento storico.
I principali quotidiani registrano un elevato numero di accesi al proprio sito web, cifre che però non sono sufficienti a pareggiare le perdite della carta stampata e che non consentono – ad alcune testate – un utile tale da garantire la permanenza in edicola.
Mentre alcune grandi testate internazionali sperimentano la strada dei contenuti online a pagamento, la maggior parte dei quotidiani italiani è ancorata su vecchie strutture organizzative, che non prevedono la presenza di ruoli di spicco dedicati al web.
In questo quadro, Twitter ricopre il ruolo di protagonista, poiché, spesso, esso diventa la prima fonte immediata di informazione. I link contenuti nei 140 caratteri rimandano, di frequente, al sito web di ciascun quotidiano online, rendendo, dunque, il sito di microblogging un ottimo strumento per richiamare lettori.
Per un quotidiano, quindi, diventa opportuno e necessario presidiare i social network, Twitter in particolare, con un account ufficiale della testata e, magari, direttamente con il profilo del direttore e dei giornalisti.
Analizzando la presenza dei quotidiani italiani* su Twitter, si può notare come ben 46 testate su 52 abbiano un profilo ufficiale, ma solo 7 di esse raggiungano una quota significativa di follower (50 mila). Il quadro dei direttori su Twitter, invece, è disarmante. Solo 14 direttori delle 52 testate prese in considerazione hanno un proprio profilo Twitter e, di questi, soltanto 3 superano quota 10 mila follower.
I grafici a barre che seguono illustrano nel dettaglio rispettivamente la presenza dei quotidiani su Twitter e dei relativi direttori, con un focus sul loro numero di follower, rilevante in termini di audience online.
È interessante notare come – fatta eccezione per i principali quotidiani nazionali – la maggior parte delle testate abbia un numero irrisorio di follower e, quindi, non consideri Twitter uno strumento fondamentale per la promozione dei propri contenuti online.
Si può notare, inoltre, un elevato gap tra il Corriere delle Sera e le testate concorrenti, dovuto soprattutto allo sbarco su Twitter con due anni di ritardo rispetto, ad esempio, a La Repubblica e a Il Fatto Quotidiano.
Le testate locali rispecchiano l'andamento delle vendite in edicola e rimangono ancorate a un pugno di follower che non garantisce loro né traffico sul web, né notorietà sul sito di microblogging.
Il grafico che descrive la presenza dei direttori su Twitter rivela come, questi, non abbiano ancora colto l'importanza dell'informazione in formato 140 caratteri.
In qualche caso, come quello di Ferruccio De Bortoli, la firma principale del giornale ha più follower della testata stessa, e questo non può che giovare a un quotidiano rappresentato dal direttore in prima persona, con le proprie idee, con la propria foto.
I grafici sono interattivi: cliccando su ogni singola voce è possibile vedere il dato nel dettaglio; inoltre, i quotidiani e i direttori possono essere visualizzati in ordine crescente o decrescente sulla base del numero dei follower.
Quotidiani cartacei su Twitter
Direttori di giornale su Twitter
*Sono stati presi in considerazione i quotidiani che partecipano all'indagine Audipress, con l'aggiunta de Il Fatto Quotidiano.