Qwant, il motore di ricerca che rispetta la privacy aprirà una sede in Italia
In un momento in cui Google sembra ormai leader incontrastato nel settore dei motori di ricerca, con una quota di mercato che è del 92 percento a livello globale (secondo i dati di StatCounter), in Italia è del 93,7 percento, sembrerebbe quasi azzardato provare a rosicchiare uno spazio. Di fronte a questa impresa ci prova Qwant, il motore di ricerca francese che si pone sul mercato con un elemento distintivo, ossia quello di rispettare la privacy degli utenti. Non è certo il primo tentativo di questo tipo – basti ricordare DuckDuckGo – ma a differenza di altri Qwant propone un motore che si basa su tecnologia proprietaria, inspirandosi a tre principi: rispetto della privacy, non cookie e neutralità. E dopo Francia e Germania, Qwant è pronta ad aprire una sede in Italia ai primi di settembre.
Qwant si presenta quindi come il "motore di ricerca che rispetta la privacy" degli utenti. L'idea la ebbe nel 2011 Éric Leandri, nel momento in cui Google annuncia di voler diventare un ecosistema, quindi non solo un motore di ricerca, e di annunciare il suo primo vero esperimento social con il lancio di Google Plus. Leandri crede che proprio il lancio di Google Plus possa essere un'occasione da prendere al volo, perché in quel modo Google sarebbe diventata diretta competitor di Twitter e Facebook, non avendo quindi più accesso alle loro informazioni. Infatti, data una parola di ricerca, Qwant è in grado di rilasciare tutti i contenuti pubblici che sono resi disponibili sui social media, rispettando la privacy dell'utente.
Cos'è e come funziona Qwant
Quando un utente arriva su Qwant e fa una ricerca, il motore cancella subito il suo indirizzo IP e il suo user ID Agent e assegna un numero univoco non più ricostruibile. Da quel momento l'utente è per Qwant solo un numero, non potrà essere svelata l'identità dell'utente, di conseguenza il motore di ricerca non sarà in grado di fare alcuna associazione sull'attività che l'utente farà sul motore di ricerca. Per quanto riguarda l'indicizzazione, Qwant possiede una tecnologia proprietaria per cui in base ai propri algoritmi il motore di ricerca è grado di dare dei risultati in linea con la concorrenza.
E come tutti gli altri motori di ricerca, anche su Qwant ci sarà pubblicità, solo che sarà una pubblicità diversa. Qwant fa pubblicità contestualizzata, ossia pertinente, e attinente, con la ricerca che si effettua ed è evidenziato che su quel link ci sia lo scopo pubblicitario. A differenza di quanto fanno gli altri motori di ricerca, Qwant non trasmette le informazioni a nessun altro (quindi, per fare un esempio concreto, uscendo da Qwant e andando su un altro sito dove sono presenti dei banner, non vi ritroverete la pubblicità che abbia ad oggetto la ricerca precedentemente effettuata, ndr). La seconda fonte di ricavi per Qwant è lo shopping, nel senso che, in relazione alla ricerca di un prodotto, il motore di ricerca offre una esperienza più ampia in una sezione dedicata, dove l'utente può trovare altre informazioni, anche il prezzo, e poi decidere dove andare a comprare il prodotto. Si tratta quindi di pubblicità contestualizzata che infatti aiuta l'utente, senza "perseguitarlo" su tutti i siti che si troverà a consultare da quel momento in avanti. Alle ricerche che gli utenti faranno su Qwant non vi sarà allegato alcun cookie.
Ad oggi sono tre le sezioni principali su Qwant: Junior (dedicato ai giovanissimi), Games (dedicato agli appassionati gamers) e Music (cercando artisti o gruppi Qwant rilascia sezioni complete con tante informazioni aggiornate e la possibilità di accedere direttamente a siti di streaming). Inoltre, Qwant sta lavorando molto sulla mappa e sulla mail.
Qwant ad oggi ha avuto in dote un prestito da 25 milioni di euro da parte della BEI (Banca Europea di Investimenti), sul motore di ricerca ha investito anche Axel Springer, il grande gruppo editoriale tedesco, con 3,5 milioni di euro. E poi, dalla Cassa Depositi e Prestiti francese sono arrivati invece 15 milioni di euro. Nel 2016 le richieste effettuale sul motore di ricerca sono state 2,6 miliardi, 32 milioni sono stati gli utenti unici e 26 le lingue con cui ci si è interfacciati sul motore di ricerca.
Nelle prossime settimane sarà aperta una sede in Italia con un country manager che si occuperà dello sviluppo commerciale. Continueremo a seguire gli sviluppi di Qwant, soprattutto per verificare l'obiettivo, ambizioso, che si pone entro il 2020/2021, ossia arrivare ad una quota di mercato tra il 5 e il 10 percento in Europa.