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Rapporto Facebook, aumentano del 24% le richieste di informazioni da parte della Polizia

Facebook rende nota la terza edizione del “Government Requests Report”, il rapporto attraverso il quale vengono rivelati i dati relativi alle richieste da parte di enti governativi a livello globale. In un anno le richieste sono aumentate del 24%. Dall’Italia sono 1.869 e 3 sono stati i contenuti ad accesso limitato.
A cura di Francesco Russo
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A seguito dei pesanti strascichi lasciati dallo scandalo relativo alla NSA, Facebook continua nella sua operazione tesa ad una maggiore trasparenza. E per questo motivo ha rilasciato il suo terzo rapporto, il Government Requests Report, che rileva tutte le richieste dirette al social network da enti governativi e di tutte le richieste di rimozioni di contenuti, nel periodo che va da Gennaio a Giugno 2014. Il dato che va subito evidenziato è che le richieste sono aumentate, rispetto al 2013, del 24% e quasi la metà delle richieste provengono dagli Stati Uniti. Le richieste arrivate dall'Italia, invece, sono state 1.869, effettuate da 2.658 account, sulla base delle quali Facebook ha rilasciato informazioni per una percentuale del 49,28%. Facebook precisa che risponde alle richieste ritenute valide in relazione a fatti criminali e che ogni richiesta viene valutata sotto il profilo legale. Nel caso in cui le richieste presentassero lacune da questo punto di vista, le stesse vengono o rigettate oppure si richiede informazioni più specifiche.

E sempre per quanto riguarda il nostro paese, Facebook rileva che sono 3 i contenuti per i quali è stato limitato l'accesso, segnalati dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) sulla base delle leggi italiane che vietano l'incitamento all'odio.

Dalla pubblicazione del primo rapporto, avvenuta proprio lo scorso anno prendendo ad esame lo stesso periodo cioè i primi sei mesi dell'anno, sono aumentate le richieste. Nei primi sei mesi di quest'anno le richieste da enti governativi a livello globale sono state 34.946. E sono aumentale del 19% le richieste di censura in relazioni a contenuti che contrastavano le leggi locali. La maggior parte di queste richieste restrittive proviene da paesi come India (4.960), Turchia (1.893) e Pakistan (1.773).

Solo negli Stati Uniti le richieste sono state 15.433 da 23.667 account e la percentuale di rilascio di informazioni è dell'80,15% e 0 sono i contenuti con accesso ristretto, unico caso in tutto il rapporto. E delle 381 persone per cui il governo americano ha richiesto informazioni, solo 62 sono risultate poi incriminate. Questo dato alimenta di conseguenza la posizione di Facebook che sostiene che questi siano casi di violazione della privacy degli utenti, definiti "eccessivi, ignorando le garanzie costituzionali contro perquisizioni e sequestri ingiustificati". E Facebook porta in tribunale questa vicenda, di fronte alla Corte di New York, chiedendo al governo la restituzione dei dati sequestrati.

Tra i 10 paesi da cui provengono il maggior numero di richieste, 6 sono europei. E guardando dati relativi alle richieste si scopre che il paese in Europa che ha effettuato più richieste è la Germania con 2.537 da 3.078 account, 34 i contenuti con accesso ristretto. Segue poi la Francia con 2.249 richieste da 2.599 account, 22 i contenuti con accesso ristretto; poi il Regno Unito con 2.110 richieste da 2.619 account, con 9 contenuti ad accesso ristretto.

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