Rapporto Trasparenza di Facebook, in Italia le richieste aumentano del 25%
Nuovo Rapporto sulla Trasparenza di Facebook relativo al primo semestre del 2016, nel periodo che va, quindi, da gennaio a giugno di quest'anno. Il dato che emerge dal rapporto, sulle richieste che gli enti governativi rivolgono a Facebook per avere più informazioni, è che aumentano anche in questa occasione nella misura del 27%, passando da 46.710 a 59.229. Nell'ultimo rapporto, quello relativo al secondo semestre del 2016, i dati erano aumentati del 13%. Da gennaio a giugno in Italia le richieste sono state circa 1.900 relative a circa 2.800 account, esaudite nel 56% dei casi. Sempre nell'ultimo rapporto diffuso da Menlo Park, le richieste in Italia erano state 1.525 (quindi un aumento del 25% rispetto ai nuovi dati) ed erano state esaudite il 52% di esse. Negli Stati Uniti nel 56% dei casi il governo ha chiesto di non notificare la richiesta agli utenti interessati.
Aumentano quindi le richieste da parte dei governi verso Facebook per avere maggiori informazioni sugli account, un dato che continua a crescere ed è sicuramente destinato a restare tale, visti anche i recenti fatti che riguardano il terrorismo internazionale. Sono invece diminuite dell'83% le richieste da enti governativi di limitazione dell'accesso ai contenuti non conformi alle leggi locali, passando da 55.827 a 9.663. Un crollo che però per Facebook va attribuito al numero record di richieste del semestre precedente relative a una singola immagine degli attentati terroristici di Parigi del 13 novembre 2015.
Il nuovo Rapporto sulla Trasparenza presenta, per la prima volta, le informazioni sulle richieste che riceve da parte dei governi per la conservazione di dati sui quali pendono indagini penali ufficiali. Facebook li conserva per 90 giorni in attesa della ricezione del processo legale formale. Queste richieste, formulate a livello globale, sono state 38.675 relative a 67.129 account. In Italia sono state 606 su 909 account.