Referendum, gli analisti dei social network avevano previsto la vittoria del No
A poche ore dai risultati del referendum costituzionale che ha visto la vittoria del No con il 59,11% dei voti arrivano i commenti degli analisti dei social che da mesi analizzano il "sentiment" della Rete per comprendere in anticipo quello che poi è stato confermato a spoglio concluso. Tra le società che si sono occupate di studiare le conversazioni degli utenti in Rete troviamo la Expert System che tramite algoritmi di intelligenza artificiale ha analizzato le parole più utilizzate in relazione al referendum su Twitter. Come spiegato dal vicepresidente di Expert System Andrea Melegari a Repubblica.it: "Dopo il testa a testa delle scorse settimane, nelle ultime 48 ore c’è stato il sorpasso sui social dei contrari alla riforma, con una prevalenza media del 54 per cento contro il 46 per cento dei Sì".
"A trainare la rimonta del No è stato senza dubbio il M5s che si è mosso su un terreno congeniale: la Rete fa parte del suo Dna, sia i big che i militanti sono consapevoli della potenza dei social e li usano meglio. Viceversa, se escludiamo Renzi, i titolari del Sì sono stati meno incisivi. Twitter ha espresso un voto di pancia"
Gli analisti di Expert System hanno analizzato più di 120mila tweet pubblicati sul social network di micro blogging ed hanno evidenziato oltre 10.500 hashtag sul tema referendum che sono stati utilizzati dagli schieramenti del Sì e del No. Tra gli hashtag utilizzati dallo schieramento del Sì troviamo parole chiavi come #ilsolesorgeràancora mentre a favore del No hashtag più pungenti come #grazieGiorgio in riferimento al presidente emerito Napolitano che ha dichiarato che "non si vota per tagliare le poltrone".
Interessante osservare anche l'utilizzo della piattaforma da 140 caratteri nella giornata delle votazioni quando in cima alle tendenze di Twitter si trovava l'hashtag #matitecancellabili in riferimento alla denuncia del cantante Piero Pelù. In 12 ore l'hashtag ha ottenuto più di 10mila tweet, portando #matitecancellabili tra i primi risultati dei Trending Topic italiani. Tra gli altri dati diffusi dal team di esperti della Expert System è stato evidenziato il verbo più utilizzato nelle conversazioni: "votare" che è stato poi confermato dall'alta affluenza alle urne pari al 68,48%. Un'altra società specializzata in analisi della reputazione online di privati e brand che ha rilasciato dati e informazioni sull'andamento del referendum costituzionale è stata Reputation Manager che tramite l’ad Andrea Barchiesi ha dichiarato:
"Dai nostri calcoli era risultato che il 71 per cento dei commenti fosse favorevole al No. Si sono contrapposte due tipologie di campagne: quella del governo molto istituzionale, con tanta presenza televisiva e opuscoli inviati a casa degli elettori. Dall’altra parte c’è stata invece una corrente popolare più disorganizzata ma rabbiosa. Nel 50% dei casi i fautori del No hanno preso a pretesto la riforma solo per attaccare Renzi. Segno che si è trattato di un voto politico e antisistema, che ha messo insieme soggetti estremamente diversi fra loro"
Lo studio del sentiment in Rete per il referendum ha coinvolto anche le applicazioni per dispositivi mobile. Nel dettaglio gli esperti della società di mobile data Ogury hanno messo a confronto il numero di download delle app relative al referendum come "Costituendum" per il Sì e i servizi "Io voto no" e "Comitato per il no". Dallo studio è stato evidenziato che l'app per il Sì è stata più scaricata rispetto alle app a favore del No ma la "retention", il tempo che gli utenti hanno tenuto l'app installata sullo smartphone, è stata migliore per quelle del No: 72% di "Io Voto no" contro il 59% di "Costituendum".