Una nuova applicazione per smartphone consentirà agli israeliani di effettuare videochiamate di emergenza e inviare messaggi di testo ai servizi di soccorso. Il paese ha infatti lanciato una piattaforma all'interno della quale le autorità potranno osservare i video ripresi in diretta dalle vittime, contattarle e conoscere immediatamente la loro posizione. L'applicazione è stata sviluppata dalla start-up Reporty, guidata dall'ex Primo Ministro israeliano Ehud Barak.
"Questo software ci consentirà di ottenere immediatamente tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno in tempo reale, ridurre il tempo di risposta e migliorare il supporto che possiamo offrire" ha spiegato Eli Bean, direttore del servizio di ambulanze Magen David Adom. "Si tratta di una soluzione tecnologica che non è mai esistita prima". L'applicazione può essere utilizzata per emergenze lievi, come problemi di salute, o gravi, come attacchi terroristici. Soprattutto in questi ultimi casi, spiegano i responsabili, la possibilità di ottenere maggiori informazioni garantirebbe ai soccorsi di rispondere con più efficacia.
Negli Stati Uniti, dove ogni anno vengono effettuate circa 240 milioni di chiamate al 911, la posizione della cella telefonica più vicina può fornire indicazioni molto ampie sulla posizione di chi chiama, ma non abbastanza precise per aiutare davvero i soccorritori. L'app israeliana, invece, è in grado di indicare il luogo da cui proviene la connessione esatta anche all'interno degli edifici, dove sfrutta i segnali WiFi esterni per determinare la posizione. L'utilizzo di soluzioni come le videochiamate o le chat testuali può sembrare normale nel 2016, ma non lo è per i servizi di soccorso che, in tutto il mondo, utilizzano ancora le chiamate vocali.
