Ricaricare smartphone e tablet con un bicchiere di vino? In futuro potrebbe essere possibile
L'autonomia dei dispositivi portatili è un problema non facile da risolvere. Se c'è un pensiero fisso che travolge ogni azienda produttrice di smartphone e tablet nella loro progettazione è certamente quello di offrire batterie capaci di garantire un utilizzo quanto più longevo possibile ai propri utenti. Ma la continua sfida alla realizzazione di dispositivi più sottili ed allo stesso tempo dotati di caratteristiche hardware degne di computer portatili, rendono la risoluzione del problema sempre più complessa.
Di positivo c'è il fatto che la ricerca di una soluzione viene ormai ricercata in ambiti che potrebbero sembrare in apparenza molto distanti da quelli legati al settore tecnologico, sviluppando l'ingegno degli addetti ai lavori fino a livelli inaspettati. E' questo il caso dell'antropologa e ricercatrice australiana Genevieve Bell che ha sviluppato un nuovo sistema capace di alimentare un chip semplicemente utilizzando un bicchiere di vino.
Secondo la ricercatrice, infatti, basta inserire due elettrodi in un bicchiere e versare del vino per scoprire che l'acido acetico in esso contenuto risulta essere già sufficiente per alimentare un circuito elettrico. Probabilmente, si tratta di una "scoperta" che non porterà ad un' applicazione pratica all'interno del settore smartphone e tablet, ma immaginare un mondo nel quale un pit stop al bar possa essere rigenerante anche per il proprio dispositivo portatile certamente non dispiacerà a chi ama rilassarsi davanti ad un bicchiere di vino.