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Sblocca Italia, ecco le misure per far ripartire il Digitale

Il decreto “Sblocca Italia, approvato dal governo Renzi venerdì scorso, contiene una serie di misure puntano sul digitale. Sono infatti previsti sgravi fiscali, la creazione del “catasto delle reti” e dello “sportello unico” per ottenere i permessi. La Banda Larga viene considerata “opera di urbanizzazione primaria”
A cura di Francesco Russo
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Il decreto Sblocca Italia, molto atteso per il consistente numero di provvedimenti in esso contenuti, non dimentica che il nostro paese per ripartire ha bisogno, anche, di più digitale. E le misure che il decreto presenta vanno in questa direzione, o almeno indicano una strada da seguire. Nel senso che le stesse misure previste dal decreto devono passare al vaglio dei ministeri competenti per verificarne le effettive coperture. Vero che ci si attendeva di più, ma va considerato anche la grande importanza che questo passaggio ha in questo momento, particolare per il nostro paese.

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi venerdì scorso, ha approvato il decreto "contenente misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.", cioè lo Sblocca Italia, nome che indicare l'intenzione scardinare i vari "blocchi" che ancora soffocano la ripresa del nostro paese.

E a proposito di "digitalizzazione del paese" lo Sblocca Italia prevede, nella sezione SBLOCCA RETI, uno sgravio fiscale del 30% sugli investimenti, sgravio che si rifletterà sull'IRES e sull'IRAP. Tale sgravio varrà per quegli investimenti, si legge nel decreto "nelle cosiddette “aree a fallimento di mercato” (aree dove gli operatori non riescono a portare la banda a 100Megabit, ovvero proprio dove l’Italia è in maggiore ritardo nell’attuazione dell’Agenda Digitale Europea)". Un incentivo quindi a investire nella realizzazione di impianti sulla rete fissa e mobile, su impianti wireless e via satellite, compresi gli interventi infrastrutturali di backhaul, relativi all’accesso primario e secondario attraverso cui viene fornito il servizio a banda ultralarga all’utente. Sempre che questi soddisfino gli obiettivi dell’Agenda digitale.

La Banda Larga diventa "opera di urbanizzazione primaria", significa che diventa equiparabile alle condutture di acqua potabile, gas metano, elettricità e telefonia standard. Si legge infatti nel decreto che "le infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione e le opere di infrastrutturazione per la realizzazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra ottica in grado di fornire servizi di accesso a banda ultra larga effettuate anche all’interno degli edifici sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria”. Un passaggio inedito e importante per il nostro paese.

Altro punto interessante dello Sblocca Italia è quello contenuto all'interno dell'art. 6 che mira alla razionalizzazione delle reti in Italia. In sostanza, si legge nel decreto, il MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico) ha tempo 90 giorni, dalla data di pubblicazione dello stesso decreto, per stabilire le regole tecniche che definiscano il nuovo sistema informativo nazionale delle infrastrutture. Si parla dunque di "Catasto delle Reti" di cui già si era parlato all'interno di un altro decreto, il "Destinazione Italia", quello messo a punto dal governo Letta, poi approvato dal governo Renzi, che conteneva diverse misure per incentivare l'innovazione delle imprese, strizzando l'occhio alle startup. Il nuovo "Catasto delle Reti" dovrà contenere le modalità di prima costituzione, di raccolta, di inserimento e consultazione dei dati, nonché le regole per il successivo aggiornamento, lo scambio e la pubblicità dei dati territoriali detenuti dalle singole amministrazioni competenti e dagli altri soggetti pubblici o privati titolari o gestori di infrastrutture. E' prevista anche la creazione dello "Sportello unico" per i permessi agli operatori che fanno interventi per la banda ultra larga. Attraverso lo "sportello unico", sarà possibile inviare comunicazione al MISE che poi dovrà provvedere entro tre giorni a inoltrarla alle amministrazioni locali competenti.

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