Nel corso degli ultimi anni si è parlato sempre più spesso dei ransomware, quei particolari malware in grado di criptare tutto il contenuto dell'hard disk di un PC per poi richiedere un riscatto per lo sblocco. Una sorta di sequestro virtuale che nell'ultimo anno ha creato danni anche estesi in tutto il mondo, soprattutto con attacchi come quello portato avanti con il software WannaCry. Recentemente lo psicologo Lee Hadlington ha pubblicato un report sul tema che approfondisce l'aspetto psicologico che gli hacker spesso sfruttano per portare avanti questa tipologia di attacco, un elemento fondamentale visto che gli utenti visualizzano solo una schermata e ogni attacco ne mostra una differente.
Sono infatti diverse le tipologie di richieste predisposte dagli hacker: potrebbe essere un messaggio esplicito nel quale i responsabili dichiarano chiaramente che si tratta di un attacco hacker oppure un messaggio camuffato per esempio da notifica delle autorità che richiedono il pagamento di una multa. "Comprendere meglio le tecniche psicologiche utilizzate dai responsabili può fornire agli utenti informazioni critiche per il processo decisionale" spiega Hadlington. "Può inoltre aiutare i professionisti della sicurezza informatica e le autorità a gestire queste crisi".
L'obiettivo dei ransomware è quello di spingere gli utenti a pagare una determinata somma di denaro – spesso il pagamento è richiesto in Bitcoin – per poter sbloccare l'hard disk e i file contenuti al suo interno. Per questo le schermate mostrate agli utenti spesso riportano anche istruzioni dettagliate e persino sezioni "domande frequenti" finalizzate a rendere semplice il pagamento nei confronti degli hacker. Alcuni responsabili allegano persino un indirizzo email al quale richiedere ulteriori istruzioni. "Sappiamo che la psicologia ricopre un ruolo importante nel cybercrimine" continua Hadlington. "Con l'ascesa dei ransomwre, è importante migliorare la nostra comprensione di questo aspetto dell'attacco e come il linguaggio e altri elementi della richiesta possono convincere le vittime".