Secondo uno studio di Spotify, 8 italiani su 10 scaricano illegalmente contenuti musicali
Spotify, il servizio di musica in streaming ha realizzato uno studio approfondito sulle quotidiane attività "illegali" riguardanti la rete web e in particolar modo tutto quel famoso fenomeno di download fuori legge che riguarda i file musicali. Il risultato sembra quanto mai sconcertante e rivela come nel nostro paese l'attività di non acquistare ma di "scaricare" musica gratis sia divenuta un'abitudine, chiaramente negativa.
Lo studio non fa che parlare di una tendenza diffusa visto che nel solo 2012 oltre 10.7 milioni di indirizzi IP made in Italy hanno scaricato musica illegalmente. Facendo quindi due conti si può capire come addirittura 77 connessioni residenziali su 100 abbiano bypassato l'acquisto di un brano o di un album scaricandone il contenuto tramite software secondari che lo permettono. Oltretutto chi ha agito in tal senso nei primi sei mesi dell'anno lo ha ripetuto più volte anche negli altri sei mesi almeno per il 66%.
Quali sono però i risultati precisi della ricerca di Spotify? Secondo il resoconto dell'azienda si può scoprire come solo il 20% realizza il download per un solo file l'anno, mentre addirittura il 38% ne scarica tra i due e i cinque. Il 31% non supera i 15 file, mentre una connessione su dieci va oltre i sedici, con una media di 25 file annui. A questi oltretutto si deve aggiungere anche tutti i download da YouTube o dai siti da cui si scarica direttamente.
La ricetta per contrastare tutto questo "mercato" illegale è proprio la musica on demand. Sempre secondo lo studio infatti nei Paesi Bassi dove il servizio di Spotify è presente da molti anni si è potuto visualizzare un calo incredibile dei download illegali che sono addirittura scesi al solo 27% dell'intero paese. Se così avvenisse anche in Italia si potrebbe addirittura risparmiare fino a 47 milioni di file scaricati.
Secondo la Fimi, Federazione Industria Musicale Italiana: "l’unica possibilità di contrastare la pirateria e le numerose forme di lucro che spesso cela, è l’integrazione di una ricca e variegata offerta con delle forme di tutela legale. Tra queste il blocco dei siti che diffondono i torrent come Pirate Bay, Torrent Reactor, KickassTorrent". Oltretutto proprio qualche giorno fa tra Spotify e il cantante dei Radiohead non era tirata una buona aria visto che il cantante era andato proprio contro il servizio di musica on demand dichiarando che lo stesso non avrebbe fatto bene all'intero sistema musicale a differenza invece di quello che viene fermamente dichiarato da colosso verde.