Si rinnovano gli algoritmi di ricerca Google: “È il cambiamento più importante in 5 anni”
Gli algoritmi che si celano dietro al motore di ricerca Google sono uno dei segreti più imperscrutabili e preziosi del panorama tech: il loro funzionamento determina cosa è visibile e cosa no sulla pagina web più visitata del mondo, sul browser più utilizzato e all'interno del sistema operativo per smartphone più diffuso del pianeta. Per questo motivo la notizia appena diffusa dalla società non va presa sottogamba: nella giornata di oggi la casa di Mountain View ha infatti annunciato di aver apportato al suo motore di ricerca "il singolo più significativo cambiamento mai effettuato da cinque anni a questa parte, e uno dei più significativi di sempre".
Nello specifico, il cambiamento è basato su nuovi algoritmi di elaborazione del linguaggio naturale — una branca dell'intelligenza artificiale specializzata nel comprendere come i gruppi di parole si legano tra loro nel linguaggio umano per formare frasi di senso compiuto.
Il vecchio algoritmo — spiega Google — trattava le chiavi di ricerca come semplici insiemi di parole: selezionava quelle più significative e restituiva risultati basati su queste ultime. In una frase come "Si possono acquistare medicinali per qualcuno in farmacia" il sistema selezionava "medicinali" e "farmacia", e restituiva tra i risultati le istruzioni su come ottenere una ricetta dal proprio medico. Il nuovo algoritmo può invece mettere in relazione parole e locuzioni all'interno di una stessa frase. In questo modo parole normalmente scartate dal sistema come la preposizione "per" possono segnalare a Google che la ricerca è più complessa di quel che sembra, e che in questo caso "per qualcuno" indica una necessità specifica: quella di ritirare in farmacia una ricetta scritta originariamente per un'altra persona. Il motore di ricerca restituisce così come primo risultato un intervento pertinente alla necessità reale dell'utente.
Il nuovo sistema è stato addestrato in modo molto particolare: gli sviluppatori hanno utilizzato una enorme banca dati di testi in inglese rimuovendo il 15% delle parole e chiedendo all'algoritmo di indovinare da solo quali fossero. Ripetere la procedura più volte nel tempo, premiando i tentativi andati a buon fine, ha fatto in modo che gli algoritmi acquisissero una certa dimestichezza nell'orientarsi tra gli elementi base di un discorso, e quindi di una ricerca Google effettuata con linguaggio naturale.
È impossibile sapere in anticipo e con precisione come cambieranno i risultati delle ricerche: l'impiego di modelli di intelligenza artificiale rende in un certo senso imperscrutabili i risultati, anche per chi ha lavorato sui sistemi. Stando ai test preliminari effettuati dalla casa di Mountain View il sistema porterà benefici concreti a una ricerca su dieci. Per il momento — proprio per la sua natura fortemente specifica — il nuovo algoritmo sarà impiegato solamente per le ricerche in lingua inglese, ma i tecnici della società sono già al lavoro per addestrarlo anche negli altri idiomi.