Siemens taglia 15 mila dipendenti. Un terzo direttamente in Germania
La crisi attanaglia non solo l'Italia ma anche gli altri paesi europei ed, in questo caso a sorpresa, anche la solida Germania che con Siemens ha dovuto affrontare un esubero di personale decisamente importante ed imponente con un taglio di oltre 15 mila posti di lavoro che verranno attuati nel prossimo anno. Una decisione che fa parte di un prestabilito piano di ristrutturazione totale dell'azienda.
Ciò che ha colpito di tutto questo sta proprio nella regione dove un terzo di questi 15 mila dipendenti verrà mandata a casa. Parliamo infatti della Germani, perché addirittura più di un terzo degli esuberi avverrà proprio nelle regioni della Merkel. Lo ha annunciato un portavoce del gruppo spiegando che il piano di licenziamenti rientra nel programma di ristrutturazione da 6 miliardi di euro da oggi al 2014 e che l'azienda è riuscita ad accordarsi con i sindacati sulla quantità degli esuberi nonché sui tempi degli stessi. In Germania circa 2 mila posti saranno tagliati nell'unità industriale e altre 1.400 nelle divisioni energia e infrastrutture.
In questo modo rispettiamo i nostri impegni. Prima discutiamo con i dipendenti, poi comunichiamo pubblicamente.
Ad agosto la multinazionale tedesca, dopo settimane di turbolenza, aveva deciso per un cambiamento direzionale importante che aveva visto l'arrivo del direttore finanziario Joe Kaeser al posto di Peter Loscher. Lo stesso Loscher era giunto del 2007 dopo essere stato a capo della farmaceutica Merck, ma negli anni del suo lavoro alla Siemens ha accumulato molte critiche con evidenti risultati finanziari deludenti e strategie industriali deboli.