Presentato lo scorso maggio, Simband è stato definito come il più avanzato sensore per il monitoraggio delle funzioni vitali, un device futuristico dalle forme simili a quelle del Gear S ma dalle funzionalità completamente differenti. Innanzitutto, Simband non è uno smartwatch, anzi, in teoria non è nemmeno un dispositivo destinato ad un pubblico di consumatori.
Dotato di schermo curvo e cinturino in gomma, Simband è stato progettato come sensore indossabile per la ricerca. L'area di utilizzo principale sarà quindi quella medica – sia che si tratti di start-up che di ospedali veri e propri – all'interno della quale sviluppare nuove applicazioni che possano portare ad un monitoraggio delle funzioni vitali in grado di assicurare cure preventive in caso di problemi di salute.
Simband è equipaggiato con sei sensori differenti, ma il suo design modulare dà la possibilità a tutti gli sviluppatori di aggiungere le proprie modifiche personali. La versione base, comunque, permette di monitorare vari aspetti tra cui il numero di passi, il battito cardiaco, la pressione del sangue, la temperatura corporea e il livello di sudorazione.
Insieme, questi sensori sono in grado di compilare una completa tabella medica dei pazienti, fondamentale per seguire gli sviluppi di molte patologie. La schermata principale del device mostra l'ora, la data e alcune scorciatoie per le tre funzioni principali: Trends, Monitor e Spot Check. La prima permette di avere una visione globale dei dati, Monitor è una modalità che attiva tutti i sensori contemporaneamente e l'ultima ci mostra il battito cardiaco e la pressione del sangue.
Simband ha ovviamente la possibilità di sincronizzarsi via WiFi con internet, dove immagazzina tutte le informazioni che possono poi essere consultate dal computer. Da qui in poi però la palla passa agli sviluppatori; saranno loro a dover trovare un vero senso al device creando delle applicazioni realmente utili ed efficaci nel campo medico.
Inoltre, sono ancora poco chiari gli obiettivi di Samsung legati a Simband al di fuori della medicina. Nonostante questo, gli sforzi dell'azienda nel campo della ricerca sono sicuramente da premiare: più tempo passa a sviluppare, testare e perfezionare questo tipo di dispositivi, più efficiente sarà il device che ci metteremo al polso.