Skype, in terra francese dovrebbe essere un vero operatore telefonico
Nuove contestazioni giungono all'orecchio del famoso servizio client VOIP, Skype, di proprietà ora del colosso americano Microsoft. In Francia, la ARCEP, Autorité de Régulation des Communications Électroniques et des Postes, ha inizializzato la richiesta alle autorità affinché si faccia luce sul mancato rispetto dell'obbligo di registrazione come operatore telefonico di telecomunicazioni elettroniche.
Skype non è altro che un software proprietario freeware di messaggistica istantanea e VoIP. Esso unisce caratteristiche presenti nei client più comuni (chat, salvataggio delle conversazioni, trasferimento di file) ad un sistema di telefonate basato su un network Peer-to-peer. Il prodotto introdotto nel 2002 è stato poi acquisito dal gruppo eBay per 2,6 miliardi di dollari, mentre il 2 settembre 2009 gli stessi proprietari lo hanno rivenduto per il 65% ad un gruppo di investitori privati per 1,9 miliardi di dollari. Nel maggio 2011 Microsoft ha infine acquistato Skype per 8,5 miliardi di dollari divenendone il quarto proprietario in otto anni.
La vicenda in Francia però non risulta per nulla una novità. Infatti nella terra di Hollande, vige una legge tale per cui tutti gli operatori hanno l'obbligo di accettare le famose intercettazioni da parte delle forze dell’ordine. Proprio in base a questo, l'ARCEP, ha deciso di cogliere la palla al balzo e nel corso degli ultimi anni ha chiesto alla società di Ballmer di regolarizzare la propria situazione a riguardo. Cosa che sembra essere ancora non stata realizzata.
Chiaramente a rincarare la dose, accanto alla ARCEP, vengono incontro anche le accuse degli altri operatori francesi, come France Télécom, che da sempre ha visto di cattivo occhio la concorrenza "sleale" di Skype che in qualche modo risulta a tutti gli effetti un operatore telefonico come gli altri ed è giusto che paghi la sua quota parte di tasse. La parola ora passa ai giudici francesi anche se il futuro non sembra proprio roseo per le autorità visto che finora il diritto europeo ha sempre visto i servizi del client VOIP assolutamente in regola e non illegali.