Gli smartphone aiutano ad essere più produttivi, ci permettono di lavorare in mobilità e tenere sempre sott'occhio le questioni importanti. Insomma, ci fanno risparmiare tempo. È quello che emerge da uno studio condotto da GfK per conto di Blackberry, nel quale si indaga su quella fascia di consumatori che utilizza i propri device per lavorare, uno zoccolo duro di utenti che insegue più il concetto di "conquista" rispetto a quello di "fare".
Piuttosto che completare una semplice to-do list, essere produttivi significa saper creare più tempo da poter utilizzare per pensare alle cose che ci stanno più a cuore. Lo studio ha svelato che il 67% dei lavoratori che utilizzano smartphone vuole "aumentare costantemente la produttività", mentre il 69% è "sempre alla ricerca di nuovi modi per completare i compiti nella maniera più efficiente possibile".
Quando si parla di svolgere un lavoro, il 65% degli utenti pensa sia importante ottenere un impatto significativo, raggiungendo in questo modo un senso di conquista più grande in quello che fanno. Non basta più, quindi, "fare".
"Gli smartphone hanno avuto un grande impatto sul modo in cui portiamo avanti il nostro business e comunichiamo con i nostri amici" ha affermato John Chen, CEO di Blackberry "In Blackberry siamo concentrati sull'incontrare le necessità dei professionisti, offrendo più soluzioni mobile che li possano aiutare a lavorare più intelligentemente, collaborare meglio e ottenere di più".
Due terzi degli intervistati hanno affermato che gli smartphone gli hanno permesso di avere una flessibilità tale da poter lavorare dove e quando vogliono, permettendogli di svolgere i propri compiti al di fuori degli orari d'ufficio o degli spazi stessi prima destinati al lavoro. I lavoratori stanno riprendendo il controllo della loro produttività.
In questo modo gli smartphone contribuiscono anche a liberare del tempo nella vita dei lavoratori; un terzo degli intervistati risparmia più di cinque ore alla settimana grazie all'utilizzo di dispositivi mobile.