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Smartphone, i touchscreen sono completamente ricoperti di batteri

Secondo una ricerca, condotta dall’università di Surrey in Inghilterra, la superficie degli smartphone ospiterebbe così tante colonie di batteri da essere completamente ricoperta di invisibili germi. Compresi alcuni potenzialmente dannosi per la nostra salute.
A cura di Marco Paretti
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batteri smartphone

Quanti batteri sono presenti sugli schermi dei nostri smartphone? Tanti, secondo lo studio dell'università di Surrey in Inghilterra. La superficie dei device ospiterebbe così tante colonie di batteri da essere completamente ricoperta di invisibili germi. Compresi alcuni potenzialmente dannosi per la nostra salute.
Similmente a quanto accade con le tastiere dei PC, i batteri sono in grado di accumularsi anche sui touchscreen dei nostri smartphone e, di conseguenza, essere trasmessi tramite il contatto. Secondo i ricercatori i germi presenti sul nostro device contengono vari riferimenti a tutto ciò che abbiamo toccato nel recente passato.

"Da questi risultati sembra che gli smartphone non siano solo in grado di ricordare i numeri di telefono" ha commentato Simon Park, uno degli autori della ricerca "Essi sono in grado di registrare anche la storia dei nostri contatti fisici con oggetti o altre persone".
I ricercatori hanno pubblicato alcune foto – quelle che vedete all'interno di questo articolo – nelle quali viene mostrato un ingrandimento di un calco effettuato sulla superficie degli smartphone. In particolare, gli scienziati hanno evidenziato una particolare presenza di batteri in corrispondenza dei tasti home presenti sulla maggior parte dei device.
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batteri smartphone

Sebbene molti dei germi individuati dallo studio siano innocui e non legati alla trasmissione di malattie, alcuni di essi sono stati etichettati come potenzialmente pericolosi e trasmissibili. Tra questi, gli esperti hanno individuato la presenza dello stafilococco.
Questo germe causa infezioni anche gravi e generalmente trova il suo ambiente ideale all'interno del naso. Basterebbe quindi sfiorare il naso e poi utilizzare lo smartphone per trasmettere i batteri sullo schermo e, se condiviso con amici o parenti, ad altre persone.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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