Com'è possibile dimostrare al resto del mondo che la propria applicazione è fondamentale per l'uomo contemporaneo? Cancellando qualsiasi tipo di contenuto dai servizi concorrenti. Deve aver pensato la stessa cosa Evan Spiegel, CEO di Snapchat, che oggi ha completamente svuotato il suo account di Twitter, eliminando ogni cinguettio inviato negli ultimi cinque anni. Secondo Spiegel, un tempo i social network erano luoghi nei quali le foto di una persona erano viste come una collezione: "l'identità era definita da quello che avevo fatto". Ora, invece, l'istantaneità della condivisione ha cambiato tutto: "i contenuti indicano chi sono in questo preciso istante".
Insomma, gli effimeri messaggi di Snapchat rappresenterebbero la naturale evoluzione dei social media. Per questo il CEO ha eliminato ogni tweet dal suo account @Evanspiegel, come per affermare una sua superiorità rispetto al resto del settore. "Preferisce semplicemente vivere nel presente" ha confermato un portavoce di Snapchat. Spiegel era seguito da circa 34 mila persone ma ne seguiva solo 35, tra colleghi, sportivi famosi e altri CEO. Anche il co-fondatore dell'applicazione di messaggistica istantanea, Bobby Murphy, ha cancellato tutta la sua cronologia di tweet dall'account personale.
Il profilo di Spiegel – attivo dal dicembre del 2010 – rimane ora con un singolo retweet effettuato lo scorso febbraio, nel quale un utente si congratula per la tenerezza del nuovo avatar di Snapchat. Non è chiaro se nelle intenzioni del CEO ci sia l'abbandono totale di Twitter: c'è chi ipotizza un utilizzo del social network in stile Snapchat, eliminando i tweet dopo poco tempo dalla loro pubblicazione, un po' come accade ai messaggi inviati attraverso la sua applicazione di messaggistica istantanea che sta spopolando in tutto il mondo.
