Social Boom finge di entrare nella zona rossa, ma non è vero: “Un dilettante allo sbaraglio”
"Hai fatto un pessimo servizio, non abbiamo visto nulla e non ci abbiamo capito nulla, gli unici che pagheranno sono i poliziotti che lavorano lì giorno e notte. E non è giusto. Questo hai fatto" così Alessandro Cecchi Paone ha commentato i video pubblicati dallo YouTuber Social Boom che, qualche giorno fa, ha finto di entrare nella zona rossa di Codogno, centro del focolaio di coronavirus che per primo ha fatto scattare l'allarme della sua diffusione anche in Italia.
Un commento decisamente duro, dopo il quale si è aggiunta anche Nunzia De Girolamo, ospite con Cecchi Paone a Non è l'arena su La7, che ha rincarato la dose dicendo: "Più che coronavirus, hai avuto un momento da cretinovirus".
Cosa è successo
Con poco meno di 400.000 iscritti al suo canale su YouTube il ragazzo, che solitamente parla di celebrità televisive e non, puntando a un gossip basato sulla ripresa di storie e contenuti social dei personaggi più famosi, nella giornata del 28 febbraio ha provato a cavalcare il polverone mediatico alimentato dalla diffusione del Covid-19 anche in Italia, pubblicando alcune Storie nel suo account di Instagram in cui lasciava intendere di essere riuscito a superare i checkpoint della zona rossa, che impediscono l'ingresso e l'uscita in alcuni dei comuni lombardi con i più importanti focolai della Lombardia.
"Secondo me non è così grave come la fanno sembrare" aveva spiegato Social Boom per annunciare la storia di Codogno prima di pubblicare i video incriminati nei quali, tra le altre cose, ha raccontato tutto il percorso verso la zona rossa ed ha addirittura finto un dialogo con le forze dell'ordine.
Ma niente era vero. Il ragazzo ha registrato tutti i suoi filmati all'esterno dei cordoni sanitari, spacciandoli poi come contenuti realizzati a Codogno. Una vera e propria fake news, che gli è costata cara.
La denuncia della procura di Lodi
Perché è solo dopo che la procura di Lodi ha chiesto un approfondimento ai Carabinieri che erano sul posto che si è scoperta la verità: lo YouTuber si trovava a Guardamiglio, un paesino poco fuori dall'area interdetta, e ha finto tutto non aggirando alcun controllo.
Ma nonostante non abbia di fatto violato alcun cordone sanitario, Social Boom ha commesso reato: per questo è stato denunciato per violazione dell'articolo 656, ovvero la "Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico".
Tutti contro Social Boom
La realtà dei fatti è che tutti gli ospiti della trasmissione condotta da Giletti su La7, hanno commentato l'idea dello YouTuber senza mezzi termini, sottolineando quanto sia stata un'inutile bravata, che ha dato vita ad una vera e propria fake news in grado di allarmare tutti i componenti istituzionali dei cordoni sanitari che compongono la zona rossa più importante d'Italia.
"Volevo capire cosa sta succedendo, avvicinandomi il più possibile" – prova a giustificarsi Francesco Belardi (è questo il vero nome dello YouTuber) nel suo intervento in trasmissione – "Questo fenomeno è praticamente degenerato". Una giustificazione che non ha convinto nessuno, Toni Capuozzo in primis, che ha commentato i fatti sottolineando come, in un periodo di forte crisi e di equilibri in bilico, "Non c'era bisogno di questi dilettanti allo sbaraglio".