Social lending: Zopa sta per approdare in Italia
Dopo essere stato fermato nel 2008, dalla Banca d'Italia, Zopa è pronto per sbarcare nel BelPaese.
Definito anche come prestito peer-to-peer (vista l'analogia con queste modalità di diffusione diretta di dati fra utenti), il social lending é un prestito sociale che permette ad utenti privati di elargire o richiedere denaro, a titolo di prestito personale. Tutto questo avviene sul web.
L' Amministratore Delegato di Zopa, Maurizio Sella, ha comunicato agli utenti che la Banca d’Italia ha concesso all'istituto l'autorizzazione ad operare come istituto di pagamento.
Nato nel 2005 in Gran Bretagna, approdato in Italia nel 2008, l'istituto Zopa é stato bloccato nel 2009 dalla Banca d'Italia, la quale aveva fatto sì che il social lending fosse cancellato dall'elenco degli intermediari finanziari, avendo riscontrato irregolarità nella gestione del deposito degli investitori. Ora invece viene riconosciuto come attività regolamentata anche in Italia, per questo Sella ha dichiarato che "Il punto di partenza della nuova Zopa è dietro l’angolo".
Partenza che, però, sarà possibile solo quando il social lending potrà "espletare alcuni passaggi previsti dalla normativa (la registrazione del nuovo statuto societario e l’iscrizione all’albo degli Istituti di Pagamento), portare a termine l’aggiornamento della parte informativa del sito e, prima della partenza vera e propria, far migrare i Prestatori esistenti al nuovo regime contrattuale».
Dopo i 125 milioni di sterline prestati nell'ultimo anno in Gran Bretagna, il social lending arriva, quindi, anche in Italia. Sfruttando le connessioni digitali fra utenti online, sarà possibile, per i privati, scambiare quantità di denaro, facendo a meno dell'intermediazione delle banche e affievolendo, così, notevolmente i tassi di interesse.
