Scoprire eventuali disturbi del sonno può essere difficile, il fatto che essi si manifestino mentre dormiamo – senza necessariamente svegliarci – rende complicata la loro individuazione e cura. Per questo alcuni ricercatori sono al lavoro su una tecnologia in grado di analizzare il nostro respiro in maniera semplice ed efficace.
Secondo Yingying Chen, una delle responsabile del progetto, basterà collegare un paio di cuffie dotate di microfono al proprio smartphone ed appoggiare il tutto sul comodino accanto al letto. Il team di ricercatori dello Stevens Institute of Technology e della Florida State University ha sperimentato per sei mesi e su sei persone questa ipotetica tecnologia, scoprendo che il microfono delle cuffie è sufficiente a monitorare la respirazione dei pazienti.
Il prossimo passo sarà quello di sviluppare l'idea fino alla creazione di un'applicazione per smartphone da distribuire sugli store digitali. Una soluzione del genere renderebbe più semplice ed economico il monitoraggio del proprio sonno rispetto a smartband o dispositivi da appoggiare sopra o sotto il materasso.
Chen spera inoltre di aiutare a diagnosticare problematiche più gravi come l'apnea del sonno. Solitamente questi problemi richiedono un'analisi approfondita in ospedali attrezzati con specifici sensori che analizzano la respirazione dei pazienti. Secondo la ricercatrice, però, questi contesti possono modificare il sonno e di conseguenza l'esito delle analisi, rendendo più difficile l'individuazione di problemi.
Durante la ricerca gli scienziati hanno testato la capacità di registrare il respiro dei pazienti, modificando inoltre gli auricolari per fungere da microfoni addizionali mono e stereo. I ricercatori hanno poi eliminato il rumore ambientale riuscendo ad ottenere un chiaro audio della respirazione e delle altre azioni che caratterizzano il sonno, come il russare o il tossire.
Sebbene la misurazione sia più precisa quando vengono utilizzati più microfoni e le cuffie vengono posizionate sul cuscino, lo studio ha dimostrato che la tecnologia funziona anche con cuffie non modificate e appoggiate sul comodino. La soluzione sarà presentata alla IEEE Infocom Conference ad aprile.