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Sony Pictures risponde all’attacco hacker per bloccare il download del materiale sottratto

Secondo quanto riportato nella giornata di oggi dal portale Re/Code, sembrerebbe che Sony Pictures Entertainment sia passata al contrattacco.
A cura di Matteo Acitelli
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Secondo quanto riportato nella giornata di oggi dal portale Re/Code, sembrerebbe che Sony Pictures Entertainment sia passata al contrattacco. Dopo aver subito un attacco hacker che è costato all'azienda un danno da oltre 100 milioni di dollari, con centinaia di file e documenti rubati e caricati in rete dai cyber criminali, secondo fonti ben informate, la compagnia giapponese starebbe ora utilizzando contromisure tecnologiche per bloccare la diffusione dei file messi in rete all'interno di diversi siti di torrent.

A seguito del sequestro da parte della polizia svedese dei server e dei computer utilizzati dal noto portale The Pirate Bay che da qualche giorno risulta irraggiungibile ed il cui sequestro, secondo quanto riportato da Wired, sarebbe collegato all'attacco informatico ai danni di Sony Pictures, oggi giunge voce sul fato che la stessa Sony starebbe utilizzando oltre 100 computer in Asia per effettuare un attacco DDoS ai danni delle reti torrent dove sono stati caricati i dati sottratti illegalmente dai sistemi di Sony Pictures Entertainment. Tra i tanti file rubati e messi in rete, il Guardian ha messo in evidenza alcuni scambi di email avvenuti tra alcuni dipendenti Sony e che riguardano personaggi importanti di Hollywood come Angelina Jolie che in una mail viene definita come "una mocciosa viziata". In un'altra mail la produttrice Megan Ellison viene invece definita come "una bipolare ventottenne lunatica". Tra il materiale messo in rete ci sono anche messaggi inviati da attori come Tom Cruise, Charlize Theron, Matthew McConaughey e Leonardo DiCaprio che sono entrati in contatto con Sony Pictures nel periodo in cui la società stava lavorando sul film dedicato a Steve Jobs, progetto che poi venne archiviato. Lo scopo dello studio cinematografico è proprio quello di caricare online fonti corrotte del materiale trafugato, rendendo così più difficile la diffusione dei file originali. Un'azione simile fu già intrapresa da Sony nel 2002, quando uscì nelle sale cinematografiche Spider-Man. Per limitare i danni legati alla pirateria online e alla visione in streaming del film, la società mise in rete migliaia di file torrent contenenti materiale diverso da quello cercato dagli utenti, incentivando quindi le persone a recarsi al cinema per guardare il film.

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