Immaginate un futuro nel quale gli appassionati di sport possono osservare le partite attraverso gli occhi dei giocatori, sperimentando in prima persona l'emozione di essere al centro di un campo da gioco senza muoversi da casa. È la visione di Jun Rekimoto, eredità di libri e film di fantascienza che spesso parlano dell'abilità di "connettersi" ad altre persone per osservare il mondo dal loro punto di vista.
Rekimoto è vice direttore delle ricerche dei Sony Computer Science Laboratories di Tokyo ed ha mostrato per la prima volta la sua idea nel corso di un simposio negli USA, il primo in assoluto per il laboratorio giapponese. Durante l'evento i ricercatori di tutto il mondo hanno discusso il loro lavoro nel campo della musica, delle arti, della prostetica, etc.
Rekimoto si è concentrato particolarmente sulla realtà virtuale, prendendo spunto da alcune opere letterarie per poi applicarne i concetti all'attuale tecnologia. "Volevo estendere il concetto secondo il quale possiamo connetterci profondamente ad altri umani o droni" ha spiegato durante il suo intervento.
Negli ultimi anni questa tecnologia si è evoluta a passi da gigante, arrivando a proporre prodotti consumer come Oculus Rift e Project Morpheus, quest'ultimo progettato proprio dalla stessa Sony. Sebbene questi siano dispositivi orientati verso la fruizione di videogiochi, essi potrebbero cambiare profondamente il modo in cui guardiamo i film e comunichiamo gli uni con gli altri.
"Quando crei quel tipo di esperienza visiva, crei un nuovo modo di comunicare" ha affermato Brian Blau, analista tecnologico "Osservare il mondo dal punto di vista di qualcun altro potrebbe essere un potente paradigma". Rekimoto ha anche descritto alcune delle idee alle quali sta lavorando, specificando che si tratta di prodotti che non vedranno la luce nei prossimi anni.
In uno dei suoi progetti, un casco dotato di telecamere può catturare immagini a 360 gradi di ciò che circonda l'utilizzatore. Questo dispositivo potrebbe essere utilizzato in campo medico, ma anche dagli sportivi per far vivere agli spettatori un'esperienza unica. Un'altro progetto vede protagonista un drone che segue i movimenti di una determinata persona, da utilizzare in caso di calamità naturali o, sempre in ambito sportivo, per analizzare le prestazioni fisiche di un atleta. "Penso che l'aspetto più importante sia quello di uomini che aiutano altri uomini" ha concluso Rekimoto.