SpaceX ha lanciato 4 turisti civili in orbita intorno alla Terra: ci resteranno per 3 giorni
Per molti è questo il vero inizio dell'era del turismo spaziale: la missione Inspiration4, un volo in orbita intorno alla Terra della durata di tre giorni, con quattro civili come passeggeri. Organizzata da SpaceX, la missione ha avuto ufficialmente il via questa notte, quando la navicella Crew Dragon Resilience è stata proiettata nello spazio dal razzo propulsore Falcon 9. L'evento si contrappone ai due lanci che a luglio hanno visto protagoniste le due aziende rivali di SpaceX: quello di Virgin Galactic e quello di Blue Origin, che però con la missione Inspiration4 hanno poco in comune.
Cosa cambia rispetto ai lanci turistici di luglio
Le aziende di Jeff Bezos e Richard Branson hanno infatti organizzato voli suborbitali della durata di pochi minuti, durante i quali le loro navicelle hanno raggiunto un'altitudine di circa 90 chilometri per poi tornare immediatamente a terra. Inspiration4 è invece entrata ufficialmente in orbita, alle 6 di questa mattina ora italiana e dopo un viaggio verticale di 575 chilometri. Decollata dal Kennedy Space Center, in Florida, la Crew Dragon Resilience orbiterà intorno alla Terra per giorni prima di tornare sul pianeta, con un equipaggio che per la prima volta in un viaggio del genere è composto esclusivamente da civili.
Chi sono i quattro turisti spaziali
Se però da una parte infatti è vero che Inspiration4 è la prima missione del genere a non avere staff tecnico a bordo, d'altro canto a finire nello spazio sono stati sempre e comunque miliardari, encomiabili o estratti a sorte. I quattro turisti presenti allo storico appuntamento sono infatti l'imprenditore Jared Isaacman, che ha finanziato e organizzato il viaggio, e altri tre passeggeri scelti: la divulgatrice scientifica Sian Proctor e l'ingegnere aerospaziale Chris Sembroski hanno vinto il loro posto a bordo in seguito a un concorso; Hayley Arceneaux, sopravvissuta a un cancro osseo e la prima donna con protesi nello spazio, è stata scelta come medico di bordo proprio da Isaacman.
Lo spazio non è ancora per tutti
Chi si affretta a proclamare l'inizio dell'era del turismo spaziale di massa insomma è leggermente in anticipo. Questi voli, perfino quelli suborbitali della durata di pochi minuti, restano totalmente fuori dalla portata del 99,9 percento delle persone; sperare di vincerne uno per caso o per la benevolenza di un benefattore non è sufficiente a parlare di democratizzazione dello spazio. È un primo passo: la speranza è che i biglietti salati pagati da miliardari eccentrici e da organizzazioni in cerca di visibilità pagheranno le ricerche necessarie a migliorare e rendere via via più economici questi viaggi.