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Spotify, causa da 1,6 miliardi di dollari dal produttore di Neil Young e Janis Joplin

Wixen Music Publishing, l’azienda che detiene i diritti di circa 200 artisti tra cui Tom Petty, Neil Young, The Beach Boys, Missy Elliott e Janis Joplin, ha fatto causa a Spotify per 1,6 miliardi di dollari.
A cura di Marco Paretti
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Wixen Music Publishing, l'azienda che detiene i diritti di circa 200 artisti tra cui Tom Petty, Neil Young, The Beach Boys, Missy Elliott e Janis Joplin, ha fatto causa a Spotify per 1,6 miliardi di dollari. Come spiega Variety, la società americana ha accusato il noto servizio di streaming di utilizzare migliaia di canzoni senza la licenza corretta. Wixen sostiene che Spotify non faccia abbastanza per identificare i corretti detentori dei diritti delle canzoni quando li acquista dalle etichette discografiche. "In una corsa per essere i primi sul mercato, Spotify ha messo in atto sforzi insufficienti per collezionare le informazioni musicali necessarie e, di conseguenza, ha spesso fallito ad ottenere le licenze di ogni registrazione o sottostare ai requisiti della sezione 115 del Copyright Act".

Spotify, in risposta alla causa, ha accusato Wixen di non aver fornito ai suoi clienti sufficiente tempo per scegliere di non partecipare all'azione legale. Quest'ultima arriva come risposta all'accordo pari a 43 milioni di dollari che Spotify ha proposto ad artisti ed editori lo scorso maggio e rappresenta l'ultimo passo nella difficile disputa sui diritti di streaming e sulla divisione dei compensi tra etichette ed editori. Spotify ha reso i contratti con le etichette la sua priorità più grande, stringendo solite relazioni con tre realtà internazionali come Warner, Universal e Sony.

Il servizio di streaming musicale che quest'anno potrebbe approdare in borsa, ha inoltre chiuso un accordo con Merlin, l'agenzia che detiene i diritti della maggior parte di etichette discografiche indipendenti, che le consentirà di accedere alla musica di migliaia di etichette più piccole. Eppure la situazione per il colosso dello streaming non sembra ancora del tutto risolta. Nemmeno il Secret Genius, il programma globale pensato da Spotify per corteggiare gli autori, sembra aver aiutato la situazione come sperato.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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