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SpyDealer, attenzione a questo nuovo malware: spia le conversazioni WhatsApp

I ricercatori dell’azienda specializzata in sicurezza informatica Palo Alto Networks hanno da poche ore scoperto un nuovo malware in grado di attaccare gli smartphone con sistema operativo Android.
A cura di Matteo Acitelli
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I ricercatori dell'azienda specializzata in sicurezza informatica Palo Alto Networks hanno da poche ore scoperto un nuovo malware in grado di attaccare gli smartphone con sistema operativo Android. Nel dettaglio, secondo quanto riferito dalla fonte, il malware in questione è in grado di colpire soprattutto i dispositivi meno recenti con versioni obsolete del software del robottino verde. La nuova minaccia prende il nome di SpyDealer ed una volta infiltrato nel device è in grado di rubare preziosi dati personali come la rubrica ma anche i dati presenti all'interno di numerose applicazioni come WhatsApp, Facebook, Skype e molte altre.

Il malware in questione è stato scoperto per la prima volta nell'ottobre 2015 e da qualche giorno sembrerebbe girare una versione aggiornata ancora più potente in grado di mettere in pericolo le informazioni sensibili degli utenti con vecchi smartphone e tablet Android. Il malware SpyDealer è infatti in grado di spiare gli utenti: acquisire screenshot, scattare foto, registrare video e può accedere alle conversazioni private all'interno di numerose app di messaggistica. Una volta entrato nello smartphone, questo trojan è in grado di ottenere i privilegi di amministratore, godendo quindi del totale controllo del dispositivo.

Tra le applicazioni più colpite da questa minaccia informatica WhatsApp, Facebook ma anche Telegram, Viber e WeChat. Dalle prime informazioni rilasciate dagli esperti dell'azienda americana sembrerebbe che attualmente il virus è concentrato soprattutto in Cina dove ha già colpito migliaia di utenti. Fortunatamente ad oggi il malware non è riuscito ad accedere all'interno del Google Play Store, l'unico modo per venir infettati da questa minaccia è il download di applicazioni .APK da fonti non sicure. I malviventi hanno realizzato delle applicazioni con nomi simili a "GoogleService" e "GoogleUpdate", così da ingannare gli utenti ed ottenere il controllo dei loro smartphone.

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