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Stangata Apple, avrebbe eluso oltre 74 miliardi di dollari di tasse

La cifra arriva da una sofisticata indagine parlamentare diretta dalle autorità americane che accusano di pesante evasione l’azienda di Cupertino.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Apple è colpevole di evasione. Questo il responso che ha decretato la commissione parlamentare del Congresso americano nei confronti del colosso di Cupertino, il quale viene accusata di aver eluso tasse per oltre 74 miliardi di dollari. Una complessa rete di entità offshore per evitare di pagare miliardi in tasse attraverso strategie fiscali elusive tra il 2009 e il 2012.

Molti colossi della tecnologia sembrano pronti a sfruttare qualsiasi tipo di strumento per riuscire a bypassare la legge e cercare di ridurre per quanto possibile il carico fiscale decisamente elevato in casi di altrettante entrate elevate. Ma una cifra come 74 miliardi di dollari sembra non essere mai stata vista prima di ora e per questo i parlamentari del Senato americano hanno deciso di approntare una vera commissione di indagine.

L'istruttoria ha permesso di ricostruire alcune importanti fasi della rete messa a punto da Apple che addirittura aveva creato due distinte società offshore in Irlanda, paese conosciuto per le sue esenzioni sulle imposte societarie. Modificando l'ubicazione geografica, la società capitanata da Tim Cook, è riuscita a pagare solamente una parte decisamente irrisoria di tasse rispetto a ciò che realmente avrebbe dovuto. Dall'indagine, per esempio, si viene a conoscenza di una società targata Apple proprio in Irlanda che nel 2011 ha realizzato 22 miliardi di profitti su cui ha pagato appena lo 0,05% di imposte. Una secondaria filiale invece avrebbe raggiunto 30 miliardi di profitti addirittura non pagando nemmeno un dollari di tasse. Oltretutto tali società risultano assolutamente fittizie, senza dipendenti, e pienamente controllate dal quartier generale a Cupertino.

Dure le repliche dei parlamentari sia da destra che da sinistra:

Apple Sostiene di essere il più grande contribuente degli Stati Uniti, ma nel contempo è anche il più grande evasore.

Il senatore John McCain

Apple non si accontenta di spostare i suoi profitti nei paradisi fiscali offshore, cerca l’esenzione totale, pretende di non avere residenza fiscale da nessuna parte.

Il senatore democratico Carl Levin

La vicenda però sembra avere dei risvolti positivi per la stessa Apple visto che tutto ciò che fino ad ora ha realizzato risulta in qualche modo legale. Infatti i 74 miliardi di dollari elusi al fisco dovrebbero essere pagati da Cupertino solo nel caso in cui gli stessi dovessero rientrare dall'estero. Proprio per questo sembra palese l'azione di Apple di qualche settimana fa di aver forzatamente emesso una grande quantità di obbligazioni proprie pur di non indebitarsi in modo incredibile con il rientro dei propri capitali. Proprio nella giornata di oggi, il CEO Tim Cook, verrà ascoltato dalla sottocommissione permanente di indagine del Senato Usa, sulla suddetta situazione.

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