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Stefania Giannini: “Digitalizzazione della scuola per cambiare il modello didattico”

Il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, intervenendo all’Internet Festival di Pisa, ha affermato che “digitalizzazione significa far cambiare il modello dell’insegnamento tenendo conto che i ragazzi sono nativi digitali”. E ha aggiunto che servono 45 milioni di euro per rendere concreto questo impegno.
A cura di Francesco Russo
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Proseguendo il suo tour/dibattito "La Buona Scuola" in giro per l'Italia , il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha fatto tappa, anche se solo telefonicamente, anche all'Internet Festival di Pisa per ritornare su un punto ormai parte integrante del piano "La buona Scuola". Al punto 8 del piano che vuole rilanciare la scuola italiana si parla infatti di "Scuola Digitale", cioè di "piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. Disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi". Una base importante dunque per allineare la scuola italiana a quella che è già realtà in molto paesi europei.

Partecipando all'incontro, all'interno dell'Internet Festival di Pisa, che aveva come titolo "Agire per l'Agenda", orientato quindi a capire quali saranno i passaggi futuri per avvicinare sempre di più il nostro paese al digitale, il responsabile del MIUR ha affermato che:

Digitalizzazione significa far cambiare il modello dell'insegnamento tenendo conto che i ragazzi sono nativi digitali. La mia persona in sostanza è al centro di un'operazione complessa che abbiamo cercato di fare in modo molto articolato e i sindacati interagiscono con noi per capire gli aspetti critici ma anche quelli veramente innovativi."

Una dichiarazione che va oltre la semplice dichiarazione di intenti e che evidenzia un progetto ben definito per rendere la scuola italiana più digitale. Inserendo quindi un nuovo modello didattico, consapevoli che gli stessi studenti, i nativi digitali, hanno una conoscenza del digitale più approfondita di quelli che sono oggi gli attori della scuola italiana. Da questo punto di vista occorre un nuovo approccio culturale e sicuramente un nuovo approccio formativo. Dieci giorni fa, partecipando all'evento "20 under 20" all'interno della Maker Faire 2014 dedicato ai giovani "artigiani digitali", il Ministro Giannini aveva avuto l'occasione di toccare con mano, ancora una volta, quanto sia indietro la scuola italiana rispetto a quella di altri paesi europei.

Ma resta il fatto che ora esiste davvero la volontà di digitalizzare la scuola italiana. Nel mese di giugno il Ministro Giannini dichiarò che l'intento era quello di affiancare un "divulgatore digitale in ogni scuola", definendo il livello digitale della scuola italiana a "macchia di leopardo". E aggiunse che "bisogna investire sul personale docente per far si che in 5/6 anni la scuola italiana possa essere competitiva a livello europeo".

Sempre dall'Internet Festival di Pisa, la Giannini, durante il suo intervento, ha aggiunto:

Il nostro impegno sulla digitalizzazione è un fatto complesso e per questo ci vuole un impegno corale. In concreto abbiamo chiesto 45 milioni per poter far sì che l'accesso a internet sia patrimonio di tutti. Se arriveranno avremmo centrato l'obiettivo".

E ovviamente speriamo che davvero questa sia una concreta occasione per rilanciare e far crescere la scuola italiana, un rilancio e una crescita che avrebbero chiari riflessi anche sulla nostra società.

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