Nel corso del prossimo secolo i computer sopraffaranno gli umani in termini d'intelligenza. Se lo affermasse una persona qualsiasi, probabilmente la nostra prima reazione sarebbe quella di allontanargli le forbici. Se a dirlo è Stephen Hawking, però, forse un po' ci dobbiamo preoccupare. Nel corso della conferenza Zeitgeist 2015 che si sta svolgendo a Londra, Hawking ha spiegato che "l'intelligenza dei computer supererà quella degli umani nei prossimi 100 anni. Quando accadrà, dovremo assicurarci che i computer condividano con noi gli stessi obiettivi".
L'anno scorso lo stesso Hawking aveva già inviato una lettera aperta ad Elon Musk, CEO di Tesla, per avvertirlo che lo sviluppo di un'intelligenza artificiale non sarebbe dovuto proseguire senza controllo. "Il nostro futuro è una gara tra il crescente potere della tecnologia e la saggezza con cui noi lo utilizziamo" aveva scritto nella lettera. Ora le persone si concentrano solo su un aspetto della questione: chi controlla l'intelligenza artificiale? In futuro il problema sarà ben più complesso, perché bisognerà capire se un'intelligenza artificiale evoluta sarà effettivamente controllabile da noi.
Esempi di intelligenze artificiali fanno in realtà già parte delle nostre vite quotidiane. Per esempio Siri, l'assistente vocale presente in tutti gli iPhone, iPad e Apple Watch, è potenziata da un'IA sviluppata dall'azienda di Cupertino. Persino i veicoli che si guidano da soli di Google si affidano ad un'intelligenza artificiale. In tutto sono almeno 150 le start-up della Silicon Valley a lavoro su questa tecnologia, un trend che non farà altro che crescere nei prossimi anni. Hawking crede che gli scienziati debbano fare molta attenzione, coordinandosi e comunicando ogni avanzamento nello sviluppo delle intelligenze artificiali per assicurarsi che esse non crescano al di fuori del controllo umano.