Steve Jobs ha effettuato donazioni anonime per 20 anni
Steve Jobs: un filantropo anonimo. Potrebbe essere questo il titolo del libro (o del film) dedicato ad un aspetto della vita del fondatore ed ex CEO di Apple che fino ad ora era rimasto celato dietro una coltre di critiche. Nel corso della sua carriera, infatti, Steve Jobs è stato spesso definito un uomo schivo a compiere gesti di solidarietà (soprattutto economica) e tale limite diventava lampante se accostato all' impegno ostentato dal amico/nemico di una vita Bill Gates e la fonazione realizzata insieme alla moglie Melinda.
Eppure, a distanza di quasi 2 anni dalla morte di Jobs, emerge in queste ore un particolare sulla sua attività filantropica che potrebbe cambiare radicalmente la precedente considerazione su uno degli uomini più influenti della Silicon Valley. Secondo quanto apparso in un recente articolo del New York Times, nel corso degli ultimi 20 anni la famiglia dell' ex numero uno (anzi, nel suo caso numero "zero") avrebbe effettuato donazioni anonime a cadenza regolare per alcune delle principali fondazioni dedicate alla tutela dei diritti umani.
A svelarlo sarebbe stata la moglie del fondatore di Apple Laurene Powell Jobs, affermando di non essere mai stata interessata ad inserire il suo nome o quello del marito con le loro donazioni. Le dichiarazioni della vedova Jobs appaiono assolutamente in linea con quella che era la filosofia zen del marito e ci sono dunque ottime ragioni per non dubitare eccessivamente sulla loro veridicità.