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Steve Jobs viene fatto a pezzi dalla sua stessa biografia (autorizzata)

La biografia di Steve Jobs è appena uscita e ha già fatto registrare il tutto esaurito, facendo partire la seconda ristampa. Ma non si tratta della “solita” biografia, anche stavolta Jobs è riuscito a sorprendere, autorizzando l’autore a scrivere un testo del tutto privo di censure o limiti. Ciò che il libro ci restituisce è l’immagine di una personalità fortemente problematica, in disequilibrio con la vita e il mondo. Eppure geniale.
A cura di Anna Coluccino
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Steve jobs young biografia

Potrebbe sembrare un controsenso, e forse lo è. Ma a giudicare dai moltissimi pareri che, in queste ore, vanno affollando la rete in merito al contenuto della biografia ufficiale di Steve Jobs, appare evidente che il libro che avrebbe dovuto consegnare l'ex CEO di Apple alla storia, è in realtà un racconto crudo, affatto apologetico, tagliente, contraddittorio, esaltante e feroce al tempo stesso. Ed è stato lo stesso Steve Jobs ad approvarlo, con il consenso della moglie Laurene.

Walter Isaacson, autore della biografia, è stato lasciato completamente libero, gli è stato dato accesso a tutti i parenti più stretti, a ogni notizia più nascosta e ha potuto affermare tutto ciò che sentiva di voler dire. Senza censure. Senza riserve. Isaacson ha più volte affermato di aver provato imbarazzo egli stesso per il genere di ritratto che, inevitabilmente, sarebbe venuto fuori di Steve Jobs, ma sembra che la cosa non abbia mai minimamente impensierito l'ex CEO di Apple.

Questo dovrebbe bastare a dimostrare che, nonostante la pubblicazione dell'ennesima biografia (un testo di oltre seicento pagine) saremo ancora per molto tempo ben lontani dal comprendere: chi era davvero Steve Jobs, quali fossero i suoi mostri e i pensieri che gli si agitavano nella testa rendendolo dispotico e autoritario, egoista e insensibile, eppure così lucidamente visionario, così patologicamente devoto alla causa Apple.

In due anni, Isaacoson ha incontrato Jobs per più di 40 volte, registrando altrettante interviste, e ha avuto più di cento incontri con colleghi, familiari, amici, nemici… Dall'elogio dell'LSD all'essere stato vittima di bullismo, dall'odio dichiarato per Android al rifiuto di curarsi tramite pratiche mediche occidentali, dal tradimento perpetrato nei confronti degli amici alla curiosa relazione con la cantante Joan Baez, il ritratto che la biografia restituisce dell'uomo indubbiamente geniale che credevamo di conoscere è allo stesso tempo completo e mancante, lucido e folle, coerente e sconclusionato.

E allora ecco che mi vengono in mente le celebri parole del discorso di Stanford: "Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro".

Insomma: quel che è certo è che, malgrado la sua esistenza si sia già conclusa, forse è ancora troppo presto per comprendere fino in fondo quale sia stato il ruolo di Jobs nel mondo e in che modo abbia voluto (o potuto) recitarlo. E soprattutto: perché. Quali sono state le sue motivazioni? Per quale ragione ha fatto quello che ha fatto (nel bene e nel male)?

Tutto quello che possiamo fare, ora, è offrirvi dei "puntini", in ordine sparso, segnalando quelli che -finora- ci sono sembrati gli estratti più suggestivi e significativi, gli aneddoti più curiosi e quelli più violenti. Ognuno, poi, unisca i puntini, alla ricerca della sua verità.

Vita privata

Il rapporto con i genitori naturali

"Quando ero alla ricerca di mia madre, quella biologica, ovviamente, sai, ero alla ricerca anche di mio padre. Ho saputo un po' di cose su di lui, e non mi è piaciuto quello che ho appreso. di lui e non mi piaceva quello che ho imparato. Chiesi a mia madre di non dirgli mai che mi aveva incontrato… di non dirgli niente di me". Jobs incontrò il suo padre biologico, che una tempo gestiva un ristorante nella Silicon Valley.  Ma Jobs non volle rivelare al padre chi fosse. "Sono stato in quel ristorante una o due volte. Ricordo di aver incontrato il proprietario, veniva dalla Siria. Era mio padre, di sicuro. Gli strinsi la mano, mi strinse la mano. E questo è tutto"

La malattia

Jobs scoprì di essere ammalato di cancro accidentalmente, mentre veniva visitato per calcoli renali nel 2004. Una TAC rivelò un tumore maligno al pancreas. Jobs ritardò l'operazione di rimozione per ben nove mesi, mentre tentava una serie di rimedi naturali. Quando si è deciso ad operarsi il cancro si era diffuso ai tessuti dell'intero pancreas. Isaacson dice di credere che Jobs provasse del rammarico per aver ritardato l'operazione: “Cercò di curarlo con una dieta, andò da una guida spirituale, ricorse al macrobiotico e non si fece operare, voleva parlarne, di quanto si fosse pentito. Credo sapesse che avrebbe dovuto operarsi prima”. Jobs dichiarò a Isaacson – Non volevo che il mio corpo venisse aperto, non volevo in nessun modo essere violato.

La morte

Jobs parlò spesso della morte nei nostri ultimi incontri – scrive Isaacoson. Steve diceva: "Vedo la mia vita come un arco, un arco che finirà, e se paragonato a questo nulla ha importanza. […] Si nasce soli, e si muore soli. C'è qualcos'altro che importa davvero? Voglio dire, che cos'è che avresti da perdere esattamente Steve? Lo sai? Niente". Jobs ha inoltre dichiarato di aver cominciato a crede nell'esistenza di Dio "un po' di più". "Forse è perché voglio credere in una vita dopo la morte. Volgio credere che quanto muori non sparisce semplicemente tutto. La saggezza, la conoscenza accumulate in qualche modo… vivono ancora". […] "Già, ma a volte pernso che funzioni proprio con un interruttore: on-off. Un clic e te ne vai. Ed ecco perché non ho mai voluto un interruttore on-off sui device della Apple.

Il rifiuto a riconoscere la figlia naturale

Isaacson approfondisce la storia di Lisa Brennan-Jobs, la figlia che Jobs ha per lungo tempo rifiutato di riconoscere, costringendo Chris-Ann Brennan, sua madre, a vivere per lungo un tempo di buoni pasto, e a mantenere la figlia con un magro sussidio anche quando Jobs era una delle persone più ricche degli USA. "Ho fatto un sacco di cose di cui non sono orgoglioso, come mettere incinta la mia ragazza quando avevo 23 anni e trattarla come ho fatto. Ma non esistono scheletri nel mio armadio che non possono essere tirati fuori".

Vita pubblica

Steve Jobs e Bill Clinton

Durante lo scandalo Lewinsky, il presidente Bill Clinton chiamò Steve Jobs per chiedere consiglio in merito a come avrebbe dovuto comportarsi. Jobs gli disse: "Io non so se lo hai fatto, ma se è così, devi dirlo al paese". Secondo quanto riportato, c'è stato un lunghissimo silenzio dall'altra parte del telefono. Più tardi, mentre Chelsea Clinton frequentava la Stanford, Steve Jobs affittò ai Clinton una casa in campagna di sua proprietà in modo da far sì che potessero passare del tempo con lei.

Steve Jobs contro Adroid e Schmidt

Jobs disse al suo biografo: "Passerò il resto della mia vita, fino all'ultimo respiro, e se devo spenderò ogni centesimo dei 40 miliardi di dollari che Apple possiede per rispondere a questo colpo basso. Sto per distruggere Android, perché è un prodotto rubato. Sono disposto a una guerra nucleare per questo". In un meeting successivo con Schmidt in un caffé di Palo Alto Jobs disse a Schmidt che non era interessato a mettere le cose a posto in tribunale. Nel libro si afferma che dichiarò: "Non voglio i tuoi soldi Jobs, se mi offri 5 miliardi non li prenderò. Sono pieno di soldi. Voglio che smettiate di usare le nostre idee per realizzare Android, ecco cosa voglio". Isaacson scrive che l'incontro si risolse in un nulla di fatto.

La profezia di Jobs a Obama

Jobs e Obama rischiarono di non incontrarsi nell'autunno del 2010, ero lo stesso Obama a premere per un incontro ma Jobs si rifiutava. E il braccio di ferro tra i due durò cinque giorni. Quando finalmente Jobs cedette i due si incontrarono all'aeroporto di San Francisco Jobs fu quanto mai piccato. Sembrava si fosse trasformato da liberale in conservatore. "Sarai presidente per un unico mandato", disse a Obama all'inizio della loro riunione, insistendo sul fatto che l'amministrazione dovesse favorire le imprese. A titolo di esempio, Jobs ha descritto la facilità con cui le aziende possono costruire fabbriche in Cina rispetto agli Stati Uniti, dove  "regolamenti e spese inutili" rendono difficile la vita degli imprenditori.

Il rapporto con Bill Gates

Jobs ha dichiarato: "Bill è sostanzialmente privo di immaginazione e non ha mai inventato nulla, ecco perché credo che sia più a suo agio con la filantropia piuttosto che con la tecnologia. Semplicemente non aveva vergogna nel rubare idee altrui". La risposta di Bill Gates è molto celebre, e gli fu fornita nel corso di una furiosa telefonata che Jobs inserì in vivavoce davanti a una decina di collaboratori della Apple: "Ok Steve, penso che ci sia più un modo di vedere la situazione. Io ad esempio penso che sia come se entrambi avessimo avuto un vicino di casa molto ricco – chiamiamolo Xerox – e io fossi entrato in casa per rubargli il televisore, ma poi ho scoperto che l’avevi già preso tu".

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