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Stop alla legge per la disdetta telefonica semplice e contro le chiamate dei call center

La crisi del Governo ha bloccato definitivamente il disegno di legge sulla concorrenza già rallentato da diversi mesi, allontanando ulteriormente il diritto alla disdetta telefonica semplice ed economica e alle tutele contro il telemarketing.
A cura di Marco Paretti
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I diritti telefonici per gli utenti dovranno aspettare. La crisi del Governo ha bloccato definitivamente il disegno di legge sulla concorrenza già rallentato da diversi mesi, allontanando ulteriormente il diritto alla disdetta telefonica semplice ed economica e alle tutele contro il telemarketing. Così il testo del Ddl, che difficilmente sarà ripreso nei prossimi mesi, rischia di cadere nell'oblio con tutte le buone proposte che si portava dietro. Un testo che, peraltro, ha dovuto sopportare una difficile battaglia da parte degli operatori telefonici e delle aziende di telemarketing, che sarebbero state chiaramente messe in difficoltà dalla nuova legge.

Le proposte principali del Ddl sono riassumibili in quattro punti: maggiore trasparenza per quanto riguarda i costi di recesso e cambio operatore; costi di recesso proporzionati alla durata residua del contratto; vincolo contrattuale massimo di 24 mesi; disdetta più semplice e anche online. Per quanto riguarda il telemarketing, cioè quella pratica che porta spesso a ricevere chiamate ripetute da parte dei call center, la proposta prevedeva di inserire alcune novità che avrebbero giovato soprattutto agli utenti di numeri cellulari, spesso tartassati per offerte telefoniche.

Secondo il Ddl, infatti, anche i cellulari e i numeri riservati sarebbero dovuti entrare nel Registro, fornendo agli utenti un modo per imporre agli operatori il divieto di chiamata. Un'ulteriore proposta prevedeva di imporre questo divieto anche nel caso in cui l'utente avesse fornito in maniera consensuale il permesso di essere chiamato, salvo poi inserire il proprio numero all'interno del Registro. Proposte che ad oggi risultano comunque bloccate in maniera definitiva e per le quali gli utenti dovranno attendere ancora a lungo. La disdetta facile potrebbe essere la misura più rapida ad arrivare grazie all'Agcom, che vuole inserirla all'interno delle misure previste dalla delibera Bolletta 2.0, che però è in stallo da ormai due anni. Per il resto, invece, bisognerà aspettare altre mosse del Garante, che però difficilmente sarà supportato da una legge apposita.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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