Stop alle chiamate moleste: sì del Senato alla legge contro il telemarketing aggressivo
Nella mattinata di oggi il Senato ha dato il via libera alla nuova legge contro il telemarketing selvaggio. La Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato ha infatti approvato all'unanimità la legge che modifica le modalità di iscrizione e funzionamento del Registro Pubblico delle Opposizioni. Come evidenziato in una nota dal presidente dell'organismo parlamentare, Altero Matteoli: "Si tratta di una nuova legge attesa non solo dai cittadini che non vogliono più ricevere telefonate commerciali ma anche dai tanti lavoratori che operano nei call center e che spesso hanno retribuzioni davvero modeste".
"Credo che la Commissione, con il contributo di tutti i gruppi parlamentari, che ringrazio, abbia svolto in questi mesi un buon lavoro ascoltando le varie associazioni e le categorie interessate, trovando poi una sintesi normativa che ha portato al voto unanime. Penso che con la nuova legge ci sarà un migliore equilibrio tra i vari interessi: quello dei cittadini a non ricevere telefonate indesiderate e quello delle imprese che potranno utilizzare il telemarketing secondo regole più puntuali"
La legge al Senato in commissione lavori pubblici è stata approvata in sede deliberante ed ha dunque efficacia normativa, senza il bisogno di andare in aula. In attesa di ottenere il voto della Camera, la nuova legge estende a 117 milioni di utenze la tutela contro le chiamate commerciali indesiderate. Ora tutti gli utenti possano iscriversi al registro delle opposizioni, sia per il numero fisso sia per il cellulare. Da segnalare anche che ora l’iscrizione al registro consentirà di cancellare i consensi alle chiamate commerciali fatti anche inconsapevolmente dagli abbonati prima dell’iscrizione stessa. Altra novità prevista è l’istituzione di un prefisso dedicato che faciliterà identificazione di eventuali chiamate commerciali in arrivo.
A riguardo è intervenuto anche il relatore Raffaele Ranucci (Pd) che ha dichiarato: "Si mette fine allo stalkeraggio telefonico da parte dei call center, a garanzia dei cittadini e anche degli operatori che fanno telemarketing in modo serio. Siamo riusciti a tenere insieme la possibilità di svolgere le attività promozionali e quindi la tutela di posti di lavoro, con il diritto dei cittadini a non essere infastiditi".