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Covid 19

Sull’app Immuni i positivi potranno presto segnalarsi da soli

Chiunque scopra con un tampone di aver contratto Covid-19, potrà attivare in piena autonomia il sistema di tracciamento che attraverso l’app avviserà tutti i contatti stretti incontrati nel corso dei giorni precedenti. Dopo il via libera del garante per la privacy l’aggiornamento dell’app arriverà a breve.
A cura di Lorenzo Longhitano
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L'app Immuni sta per diventare finalmente più utile di quanto non lo sia stata negli ultimi mesi, anche se purtroppo il cambiamento potrebbe essere fuori tempo massimo. Secondo quanto dichiarato dal garante per la privacy italiano, la piattaforma potrà operare anche senza bisogno dell'aiuto degli operatori sanitari che fino a oggi erano necessari per dare il via al processo di tracciamento dei contatti dei nuovi positivi al coronavirus. In sostanza, chiunque scopra con un tampone di aver contratto Covid-19, potrà attivare in piena autonomia il sistema di tracciamento che attraverso l'app avviserà tutti i contatti stretti incontrati nel corso dei giorni precedenti.

Cosa cambia nell'app Immuni

Tutto continuerà ad avvenire secondo i principi di anonimato e tutela della privacy che hanno contraddistinto l'app fin dal suo esordio. Immuni non raccoglie dati sull'identità degli utenti, ma calcola semplicemente i tempi di vicinanza tra uno smartphone e quelli circostanti dotati della medesima app attiva; quel che cambia con il prossimo aggiornamento dell'app in arrivo a breve è la procedura che deve seguire chi scopre di essere positivo — il vero tallone d'Achille di tutta la piattaforma.

Fino ad oggi infatti il protocollo prevedeva di contattare telefonicamente i servizi sanitari che avrebbero dovuto guidare l'utente nell'app e attivare dalla loro centrale la procedura di segnalazione; nella pratica questo processo incontrava resistenze o incapacità su più fronti — da persone legittimamente preoccupate che non avevano la lucidità di seguire la trafila a operatori sanitari che dall'altro capo della cornetta scoraggiavano di seguire la procedura o non sapevano come portarla a termine. Il risultato è stato un impiego basso dell'app, nonostante alle porte della seconda ondata ce ne fosse stata una domanda non indifferente.

Segnalazioni autonome

Con il semaforo verde del garante per la privacy, Immuni può saltare questo ostacolo. Stando a quanto dichiarato dall'autorità, "Chi risulta positivo può interagire direttamente con il sistema di allerta Covid-19 inserendo, nell’apposita sezione dell’app Immuni, il codice CUN (codice univoco nazionale attribuito dal Sistema TS ai referti dei test diagnostici per SARS-CoV-2) associato a un proprio referto con esito positivo unitamente alle ultime 8 cifre della propria tessera sanitaria". Il sistema insomma richiede di superare qualche passaggio potenzialmente ostico, ma nulla che non possa essere portato a termine in autonomia.

Il futuro dell'app

I dati da inserire a sistema servono semplicemente per incrociare i riferimenti con quelli presenti nella banca dati della propria ASST e verificare una corrispondenza. In questo modo si evita che partano notifiche di esposizione a vuoto, tutelando la privacy. La novità giunge tardi: l'attenzione dei cittadini è tutta sui vaccini e l'app Immuni — mai più menzionata nelle ultime settimane perfino dallo stesso governo — potrebbe essere stata ormai disinstallata da molte persone. La speranza è che il nuovo sistema funzioni talmente bene da convincere i cittadini a ridare una chance a Immuni: l'arginamento della pandemia non si esaurisce con i vaccini, e il tracciamento dei contagi resterà un'arma preziosa ancora per molto tempo.

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