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Telecom Italia sospende lo scorporo della rete

La decisione è stata intrapresa dal CDA dell’azienda italiana almeno momentaneamente in attesa di ulteriori aggiornamenti e valutazioni che possano far comprendere meglio la situazione.
A cura di Bruno Mucciarelli
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La decisione è stata intrapresa in parte a malincuore ma il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia non ha potuto fare altro che sospendere almeno momentaneamente il progetto di scorporo della rete in attesa di una più approfondita analisi del percorso regolatorio. La notizia arriva dopo che era stato convocato un CDA straordinario dedicato interamente proprio al tema dello scorporo della rete.

I motivi di questa convocazione urgente sono da ricercarsi nella decisione dell’AGCOM di tagliare considerevolmente e decisamente oltre le aspettative di Telecom Italia stessa, i prezzi delle tariffe ULL. Un taglio che a detta dell'azienda italiana potrebbe mettere a rischio il piano industriale di sviluppo dell’ultra banda larga. Proprio su questo Telecom Italia aveva considerato l’esempio dei Paesi europei dove il canone dell’unbundling è rimasto invariato come delineato dalla commissione europea, proprio per non sottrarre importanti risorse per lo sviluppo delle reti.

Per questo prima di procedere allo scorporo della rete, secondo l'azienda made in Italy, è assolutamente necessario analizzare attentamente l’impatto che avranno le decisione volute dall’AGCOM per verificare che le stesse non possano precludere fattibilità o meno del progetto intrapreso da Telecom Italia. Uno stop temporaneo anche se con esso in molti ne vedono solo una mossa per premere sull’AGCOM per futuri cambiamenti. Anche gli altri operatori, da Wind a Vodafone e passando per Fastweb, alla decisione hanno subito affermato che non è per nulla giusto il comportamento di Telecom Italia sempre pronta a condizionare l’operazione dello scorporo alla verifica degli aspetti regolatori, dando la colpa alle decisioni dell’AGCOM.

Proprio per gli interpellati operatori, la decisione dell'AGCOM di applicare i prezzi del 2013 è più che giustificata e propone per la prima volta un ribasso dei prezzi dopo anni di aumenti favorevoli proprio a Telecom.

Viene da chiedersi allora se quello che veniva presentato come una misura industriale necessaria per vivificare il mercato e la concorrenza, non sia stato in realtà un espediente per mettere un’indebita pressione sull’autorità indipendente di regolamentazione allo scopo di condizionarne le decisioni.

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