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Telefonia, addebiti dopo 28 giorni: Agcom si rivolge all’Antitrust

28 giorni e non più un mese. È il nuovo termine che gli utenti dovranno rispettare per pagare il costo dei servizi sottoscritti. In breve, se prima il rinnovo degli abbonamenti – come quello comprensivo di minuti di chiamate o messaggi – avveniva dopo un mese e, quindi, 12 volte all’anno, ora avverrà dopo 28 giorni, cioè 13 volte all’anno.
A cura di Marco Paretti
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Telecom Italia Agcom

28 giorni e non più un mese. È il nuovo termine che gli utenti dovranno rispettare per pagare il costo dei servizi sottoscritti. In breve, se prima il rinnovo degli abbonamenti – come quello comprensivo di minuti di chiamate o messaggi – avveniva dopo un mese e, quindi, 12 volte all'anno, ora avverrà dopo 28 giorni, cioè 13 volte all'anno. L'Autorità garante per le comunicazioni ha segnalato la questione all'Antitrust, che ora avvierà degli accertamenti di competenza sulle nuove modalità di rinnovo applicate da molti operatori italiani. La modifica, spiega l'Autorità in una nota, porterà ad un aumento delle spese annue del circa 7%.

Un cambiamento che, peraltro, coinvolge tutti i maggiori operatori. Wind ha introdotto le nuove sottoscrizioni lo scorso maggio, mentre Vodafone ha modificato il termine per pagare i servizi in abbonamento da giugno. Tim, infine, prevede il rinnovo dopo 28 giorni non solo per le nuove sottoscrizioni ma anche per i piani tariffari già sottoscritti dagli utenti a partire dal prossimo 2 agosto. La mobilitazione dell'Autorità arriva in virtù del fatto che in questo modo gli iscritti non hanno la possibilità di accedere a tariffazioni diverse da quelle che prevedono il termine di pagamento dopo 28 giorni.

Per quanto riguarda la modifica applicata da Tim sulle sottoscrizioni già esistenti, l'Autorità pensa che l'operatore non abbia informato adeguatamente i suoi utenti in merito alla modifica in modo da fornirgli il tempo necessario per eventualmente recedere dal contratto senza penali. L'Agcom ha peraltro diffidato l'azienda a rispettare gli articoli 70 e 71 del codice delle comunicazioni e quindi portare a 60 giorni il termine entro il quale gli utenti possono recidere dal contratto senza penali o costi di disattivazione. "L’auspicio dell’Autorità è che, grazie a tale misura, gli utenti possano acquisire maggiore consapevolezza della reale portata della manovra" si legge nella nota dell'Agcom. "E scegliere con consapevolezza se esercitare il diritto di recedere dal contratto, passando ad operatori alternativi".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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