Tenere il vecchio smartphone salva al pianeta milioni di tonnellate di emissioni
Cercare di sostituire il meno spesso possibile il proprio smartphone è una buona abitudine per diversi motivi. Da una parte in effetti produttori fanno il proprio mestiere tentando di ingolosire potenziali clienti con gadget dalle caratteristiche sempre più spettacolari; d'altro canto però la realtà è che rimanere ancorati ancora qualche mese al proprio ma affezionato telefono è un bene non solo per il portafogli, ma per l'intero pianeta. A confermarlo sono i risultati di uno studio dell'European Environmental Bureau, secondo i quali se tutti nella sola Unione Europea aspettassimo appena un anno in più del solito prima di sostituire i nostri telefoni risparmieremmo al pianeta l'equivalente di 10 milioni di tonnellate di CO2.
Sarebbe come se togliessimo improvvisamente dalle strade per un anno due milioni di auto; se poi arrivassimo a tenerci telefoni e smartphone per cinque anni in totale, il numero raddoppierebbe. Il risparmio – continua lo studio – è stato calcolato prendendo in considerazione la quantità di energia necessaria per due tipologie di attività: quella di produzione e distribuzione dei nuovi modelli acquistati ogni anno nell'UE, e quella di smaltimento dei vecchi dispositivi che finiscono in discarica per passare ai modelli successivi.
Per lo studio una parziale soluzione al problema sarebbe quella di iniziare a prediligere prodotti che si possano riparare a basso prezzo e preferibilmente in autonomia. Poter cambiare facilmente il vetro rotto di uno smartphone può convincere il proprietario ad aspettare ancora qualche mese prima di sostituire del tutto il gadget; in modo simile, se una batteria che non tiene più la carica potesse essere sostituita senza l'intervento di un centro specializzato o spese di manodopera, renderebbe l'operazione più fattibile ritardando l'acquisto di un nuovo modello.
Prodotti come Fairphone sono già realizzati con questa filosofia in mente, mentre tra i produttori di smartphone più affermati purtroppo è ancora forte la convinzione che i dispositivi debbano essere il più eleganti e compatti possibile, rendendo così impossibile ripararli con strumenti standard e parti reperibili in autonomia. Apple in particolare rimane particolarmente restia a concedere ai propri utenti il diritto di riparare da sé i propri iPhone e iPad, anche se ultimamente ha reso più accessibili le operazioni di riparazione da parte di negozi di assistenza terzi. La volontà di prendere parte a un cambiamento simile deve però partire anche dai singoli utenti: ai quali viene chiesto di mettere un freno alla smania di mettere le mani sul gadget più moderno del momento, con il processore più veloce o la fotocamera meglio attrezzata.