Terremoto in Giappone: ripercussioni anche nel settore dell’hi-tech
Violentissimo il terremoto che ha colpito il Giappone raggiungendo quasi i nove gradi della scala Richter, tanto che si è persino registrato lo spostamento dell’asse terrestre, non meno forti le successive e numerose scosse d’assestamento. A questo terribile terremoto ha fatto seguito uno tsunami alto 10 metri, e per non bastare anche il pericolo del nucleare per i danni riportati dalla centrale atomica di Fukushima. Innumerevoli i morti, i feriti, i dispersi. Ed anche crolli di dighe, black-out elettrici, incendi alle raffinerie ed esplosioni di alcuni stabilimenti industriali, oltre alla registrazione di seri danni alle infrastrutture e alle fabbriche delle principali società del Paese.
La Sony, azienda promotrice e produttrice di blu-ray, tecnologia commercializzata per la prima volta con la PlayStation 3, ha dovuto chiudere in totale otto tra i suoi stabilimenti responsabili di tale produzione, oltre a quelli che si occupano delle batterie agli ioni di litio. Hanno chiuso i battenti anche gli stabilimenti della Toshiba, importante azienda produttrice a livello mondiale di dispositivi sia elettronici che informatici, dalle videocamere ai cellulari, compresi gli smartphone, dai televisori ai notebook, passando per pen drive, hard disk e lettori dvd e blu-ray. Inoltre, una compagine del gruppo Toshiba produce anche chip, utilizzati tra gli altri, anche dalla Apple per iPhone e iPad. Anche altre gruppi nipponici hanno dovuto bloccare la propria produzione. Hitachi, produttore di tv, videocamere, dischi fissi, PC, vari tipi di lettori, è stato costretto a chiudere tutti i suoi stabilimenti, tutti situati nelle zone più colpite dalla catastrofe. Stessa sorte per tutti i principali produttori di telecamere digitali, Panasonic, Fujifilm, Nikon e Canon.
Quindi, tutte queste terribili catastrofi naturali si ripercuotono inevitabilmente sia sul mercato finanziario, col crollo della borsa, sia sul mercato industriale e tecnologico dove il Giappone è il principale produttore di prodotti multimediali e tecnologici e di componenti di essi, e tutto ciò di riflesso si ripercuoterà, su scala globale, nell’intero settore dell’hi-tech. Ci saranno ritardi nella produzione, proprio per il rallentamento delle forniture provenienti dal Giappone, ed aumenteranno i prezzi, sia di materie prime che di prodotti finiti.
Per quanto riguarda l’ambito dei videogames, è stata cancellata l’uscita di “Disaster Report 4” per PlayStation 3, dove il giocatore deve muoversi in un’ambientazione post-terremoto, e sono state rimandate altre uscite, sempre per PlayStation 3 e dal tema calamitoso: “Ryu Ga Gotoku: Of The End” e “Motorstorm: Apocalypse”, rispettivamente della Sega e della Sony. E le principali aziende nipponiche di questo settore hanno dimostrato ulteriormente la loro solidarietà: Nintendo e Sony si sono impegnate promettendo di donare 300 milioni di yen, mentre Sega 200 milioni di yen. Mentre, Square Enix ha momentaneamente disattivato i server di Final Fantasy XIV per risparmiare energia e cercare di evitare ulteriori black-out.
È stata inoltre avviata un’asta su e-bay ed il ricavato della somma dalla vendita del primo Nintendo DS, impreziosito dagli autografi delle principali personalità della Nintendo, sarà devoluto tutto a favore di queste aree disagiate del Giappone.