The Stream: Al Jazeera lancia un talk show sui social network
Al Jazeera English sembra intenzionata a lanciare un nuovo talk show, "The Stream", il cui scopo sarà quello di seguire gli ultimi aggiornamenti provenienti dai maggiori social network (Twitter, Facebook e Youtube su tutti) e discutere circa i cambiamenti che avvengono "live" sotto gli occhi dei commentatori presenti in studio e degli spettatori. Stando a quanto dichiarato dai produttori, l'idea dello show è in cantiere da diversi anni, ed il completamento della fase di pre-produzione arriva con una tempistica pressoché perfetta, vale a dire proprio mentre il Magreb e il Medio Oriente sono in rivolta (o a un passo dalla rivolta) e raccontano la rivoluzione tramite i social media.
Perché lo show sia quanto più possibile focalizzato sui social network, gli ospiti di "The Stream" leggeranno in diretta gli altri aggiornamenti, e le interviste potrebbero essere realizzate anche con poco o nessun preavviso, utilizzando Skype. Ciò significa che il programma non seguirà un vero e proprio "script" ma verrà realizzato momento dopo momento, a seconda di quel che accade nel mondo e di quanto viene riportato attraverso la rete.
Il giornalista e produttore multimediale Shihab-Eldin, co-conduttore della trasmissione, ha riferito che "La democratizzazione del mondo arabo è direttamente collegata alla democratizzazione dei media. Non si tratta soltanto di organizzare le proteste… Esistono così tanti modi diversi di utilizzare i social media per connettere le persone al di là dei confini, ma anche per connettere i vecchi media ai nuovi, per combattere la battaglia, combattere l'oppressione".
Il ruolo centrale di Al Jazeera English per quanto riguarda il racconto delle rivolte i Nord Africa è indiscutibile, tanto che -ormai- il network è leader assoluto per quel che concerne le informazioni di prima mano, e non smette mai di rinnovarsi pur di riuscire a star dietro al cambiamento, alle esigenze di "verità" del suo pubblico. Ultima novità, in ordine di tempo, è la creazione di una dashboard che consente di monitorare i tweets provenienti dall'Egitto, dallo Yemen, dalla Libia e dal Barhein.