Tim Cook: “Apple non dà un dollaro alla politica, non la finanzieremo mai”
Parlando alla convention TIME 100 di New York, Tim Cook, CEO di Apple, ha toccato diversi punti che gli stanno particolarmente a cuore. Il primo tra questi è il rapporto tra l'azienda di Cupertino e la politica. Il successore di Steve Jobs ha tenuto a precisare chiaramente che Apple è una delle poche aziende americane che non ha al suo interno un PAC, Political Action Commitee, comitati politici che di solito raccolgono finanziamenti per sostenere politici e sono molto usati per raccogliere fondi in sostengo di candidature alle presidenziali americane. Tim Cook su questo tema è stato netto: "Noi ci concentriamo sulle politiche e non sulla politica, Apple ai politici devolve zero". L'altro tema è la privacy: "Gli Usa dovrebbero prendere ad esempio il GDPR europeo".
Per Tim Cook le politiche sono più importanti della politica e sostiene chiaramente che i PAC, i comitati per l'azione politica, non dovrebbero esistere. "Apple non ha un PAC. Apple è probabilmente l'unica grande azienda, direi, o una delle pochissime, che non ha un PAC. Mi rifiuto di averne uno perché non dovrebbe esistere, giusto? Questo non dovrebbe esistere. Penso che le persone che dovrebbero donare, sono le persone che possono votare". Messaggio chiaro e netto, Apple non finanzia e non finanzierà mai la politica, a differenza di quello che fanno altre aziende. Open Secrets, che analizza questo fenomeno, ha certificato questo dato relativo al colosso di Cupertino e ha anche rilevato che i dipendenti di Apple, a titolo personale e individuale, hanno donato nel 2016 qualcosa come 2,4 milioni di dollari ai democratici e ai repubblicani, cifra che poi si abbassa a 1,7 milioni di dollari nel 2018.
Sempre Open Secrets certifica che il PAC di Google ha donato alla politica 2,2 milioni di dollari, mentre il PAC di Facebook ha donato 700.000 dollari nel 2018. Anche Apple comunque si affida ad una rete di lobbisti. Nel 2018 il colosso di Cupertino ha speso 6,7 milioni di dollari in attività di lobby, molto meno dei 12 milioni spesi da Facebook e dei 21,2 milioni di dollari spesi da Google.
Altro tema che il CEO della Apple ha toccato parlando alla convention TIME 100 di New York è la privacy, tema su cui la Apple ha costruito buona parte della sua reputazione. Sulla questione Tim Cook si era già espresso in maniera netta, ma in questa occasione ha voluto sottolineare il suo pensiero: "Dobbiamo essere tutti intellettualmente onesti e dobbiamo ammettere che quello che stiamo facendo non funziona" ha detto Cook. "La tecnologia deve essere regolata. Ora ci sono troppi esempi in cui la mancanza di rotaie ha causato un grande danno alla società". Rivolgendosi ai legislatori americani, Tim Cook indica il GDPR europeo come esempio da seguire: "Il GDPR è un passo avanti verso la giusta direzione".