Nel 2009 Steve Jobs ha rifiutato il trapianto di parte del fegato di Tim Cook, l'attuale CEO di Apple che da tempo aveva sviluppato un forte legame con il creatore dell'azienda di Cupertino. È quanto raccontato da un libro in uscita, Becoming Steve Jobs, scritto dai due reporter statunitensi Brent Schlender e Rick Tetzeli e basato sulle interviste ad alcune delle persone più vicine a Jobs, compresa la moglie Laurene Powell. Ed è proprio dalle pagine di questa nuova biografia che si apprende che, nonostante fosse sempre più debilitato dal cancro, Jobs ha declinato l'offerta di Cook in maniera decisa e scontrosa.
"Non mi fece nemmeno finire di parlare. Scattò sul letto e mi disse ‘No, non ti permetterò mai di farlo'" ha raccontato Cook nel libro "In 13 anni di conoscenza Steve mi ha urlato contro solo quattro o cinque volte e questa è stata una di quelle". Tim Cook scoprì di avere in comune con il CEO di Apple un raro gruppo sanguigno e di essere compatibile per la donazione. Per questo propose a Jobs di sottoporsi ad una donazione di parte del fegato, un'operazione che avrebbe potuto risollevare la sua situazione clinica.
Jobs ha sofferto di una grave forma di cancro al pancreas, la quale ha portato alla sua morte avvenuta il 5 ottobre 2011. Essendo un organo in grado di rigenerarsi, con un trapianto si poteva sperare in una cura del tumore. Eppure, nonostante stesse attraversando il periodo più duro della malattia, Jobs respinse con forza la proposta di Cook. La storia dimostra il grande legame che accomunava i due amministratori delegati di Cupertino, ma anche, secondo lo stesso Cook, la grande indole altruista di Jobs. "Un egoista non avrebbe mai risposto così" ha commentato Cook "Lui mi ha subito detto che non mi avrebbe permesso di farlo, che non lo avrebbe mai fatto".
