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Triboo parte bene anche in Borsa

Triboo, vero gioiello italiano del digital advertising, da ieri è quotato in Borsa e subito si è distinto con una crescita a doppia cifra, +15%. L’azienda fondata da Alberto Zilli ha chiuso il 2012 con un fatturato di 19,3 milioni di euro.
A cura di Francesco Russo
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Triboo Media ha debuttato ieri alla Borsa di Milano e da subito si è distinta facendo registrare +15% rispetto al prezzo di listino di ingresso, fissato a 4€ per azione. Appena si sono aperte le contrattazioni, il titolo è arrivato a 4,7 euro. Quello che è ormai considerato un piccolo gioiello del digital advertising in Italia, è entrato a far parte del listino AIM Italia-Mercato Alternativo del Capitale, ossia il listino di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese.

triboo-logo

L'azienda è stata fondata da Alberto Zilli e la sua nascita avviene quando Zilli non era ancora maggiorenne, ma ebbe da subito la felice intuizione che la pubblicità online, anche se agli albori circa 14 anni fa, sarebbe stato un affare da non perdere e un'opportunità da cogliere. Il tempo e la determinazione alla fine ha dato ragione ad Alberto Zilli e oggi l'azienda è in grado di realizzare un fatturato, anno 2012, di 19,3 milioni di euro con un utile netto di 1,2 milioni di euro e rappresenta 2200 siti per 12 milioni di utenti. Già nei primi nove mesi del 2013 il fatturato ha raggiunto quota 15,8 milioni di euro. Numeri di tutto rispetto in un settore, come quello della pubblicità online, che in Italia è in costante crescita.

E con questi numeri l'azienda ha portato a casa un IPO di 24 milioni di euro, l'obiettivo era fissato a 20 milioni, quindi le aspettative sono state superate a testimonianza del fatto che dietro questo sbarco si era creata la giusta attenzione. La capitalizzazione raggiunta in questa fase di raccolta è di 63,6 milioni di euro, diventando di fatto la più alta IPO del listino AIM. Il percorso di raccolta di Triboo è stato riservato ad investitori qualificati in Italia e istituzionali all'estero, facendo registrare un'offerta di 6 milioni di azioni delle quali 5,4 milioni di nuova emissione (Ops) e 600 mila offerte dagli attuali azionisti (altre 900 mila azioni sono offerte in Greenshoe). La quota di Triboo Spa, che rimane azionista principale di Triboo Media, al termine dell’operazione scenderà al 32,5% dall’attuale 57,5 per cento. L'azienda è assistita da Banca IMI in qualità di Nomad e di Specialist, che con Intermonte è anche Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner.

E' chiaro a questo punto il futuro di Triboo Media è quello di continuare a scommettere su questa crescita che gli consentirà di raggiungere traguardi ancora più alti. Il primo, come ha affermato lo stesso fondatore Alberto Zilli, è proprio quello di scommettere verso i mercati europei e agganciare il trend di crescita del settore.

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